Un lancio d’agenzia del tardo pomeriggio segnalava infatti che “un impegno familiare dell’onorevole Saverio Romano, programmato da tempo” avrebbe fatto slittare di una settimana l’udienza davanti al gip Giuliano Castiglia chiamato a decidere sull’archiviazione o sul rinvio a giudizio del neo ministro dell’Agricoltura per concorso esterno in associazione mafiosa.
“L’udienza – proseguiva il lancio d’agenzia – è stata spostata dal 6 al 14 aprile. La Procura aveva chiesto l’archiviazione perché non ritiene che gli elementi d’accusa, basati soprattutto sulle intercettazioni e sulle dichiarazioni del collaboratore Francesco Campanella, siano tanto consistenti da reggere una verifica dibattimentale. Il gip ha invece fissato l’udienza preliminare. Proseguono poi gli accertamenti nell’ambito dell’altra inchiesta per corruzione aggravata nella quale il ministro Romano è indagato con altri due politici: Carlo Vizzini del Pdl e l’ex presidente della Regione Salvatore Cuffaro, che sconta in carcere una condanna a sette anni”.
Ma una seconda nota d’agenzia è arrivata qualche minuto dopo annunciando che “nessun impegno di natura politica o familiare è causa dello slittamento dell’udienza davanti al gip Giuliano Castiglia del ministro Saverio Romano. E’ quanto si apprende da fonti ministeriali. Le medesime fonti fanno riferimento anche al fatto che l’indagine è già conclusa e parlano, nel caso della specifica udienza, di un impedimento da parte dell’avvocato”.
Dunque resta il fatto. L’udienza slitta al 14 aprile.