Il sequestro, effettuato in territorio iberico, si va ad aggiungere a quelli già effettuati, lo scorso anno, dalla Direzione Investigativa Antimafia, sempre a carico di AGRÒ, per un totale di oltre 53 milioni di euro.
Il Tribunale di Agrigento, condividendo le risultanze investigative della Direzione Investigativa Antimafia - diretta dal Generale dei Carabinieri Antonio GIRONE - nel mese di giugno dell’anno scorso, aveva trasmesso richiesta di rogatoria internazionale al Ministero di Giustizia spagnolo, tramite la CRIMINALPOL - Servizio per la Cooperazione Internazionale - Div. INTERPOL - del Ministero degli Interni, per l’esecuzione di un provvedimento di sequestro relativo alle tre aziende ubicate in Spagna, riconducibili ad AGRO’ Diego.
AGRO’ Diego è stato arrestato nel 2007, insieme al fratello Ignazio cl. ‘38, anch’egli imprenditore nel settore alimentare, nell’ambito dell’operazione antimafia “Domino 2” della D.D.A. di Palermo, a seguito delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Maurizio DI GATI, già capo di cosa nostra agrigentina, e condannato alla pena dell’ergastolo, nel 2009, dalla Corte d’Assise di Agrigento, per l’omicidio di MANCUSO Mariano, avvenuto ad Aragona (AG) nel 1992.
In sede processuale è stata dimostrata la valenza criminale dei fratelli AGRO’, nonché i loro stretti rapporti con i capi mafia della provincia agrigentina Salvatore FRAGAPANE, Giuseppe FANARA e Maurizio DI GATI, ai quali i citati imprenditori si rivolgevano per dirimere le controversie susseguenti alla loro attività di “usurai”, fino a spingersi ad ottenere la soppressione violenta del MANCUSO che si era rifiutato di restituire il denaro avuto in prestito. E’ stato, altresì, acclarato che lo stesso FRAGAPANE aveva investito denaro di cosa nostra nell’illecita attività posta in essere dagli AGRO’ che, grazie all’appoggio incondizionato dell’organizzazione, erano così riusciti ad incrementare il patrimonio personale.
Sulla personalità criminale degli AGRO’, impegnati per conto di cosa nostra nell’attività usuraria sul territorio agrigentino, hanno riferito anche i collaboratori di Giustizia Ignazio GAGLIARDO e Maurizio DI GATI.
L’odierno provvedimento ha riguardato il sequestro di tre società per la produzione e la commercializzazione di olio alimentare, tutte con sede nella provincia di Jaén, città spagnola con una forte attività agricola basata sulla monocultura dell’olivo e la connessa produzione di olio:
¨ “INDUSTRIA SICILIANA OLEICOLA Y ALIMENTARIA SL”, con sede a Martos (Jaèn);
¨ “ACEITES SAN FRANCESCO SL”,con sede ad Alcalà La Real (Jaèn);
¨ “COSMOLIVA SL”,con sede ad Alcalà La Real (Jaèn).