Pesano i prezzi dei carburanti. La benzina aumenta del 3,4% su mese e del 12,7% su anno, il gasolio del 4,3% e del 18,5%, il gpl +0,1% e +20,7%, il gasolio da riscaldamento +4,3% e +19,1%. Nel settore regolamentato, i prezzi salgono dello 0,2% su mese e del 3,4% su anno, a causa del rialzo del costo del gas (+0,3% su febbraio e +8,5% tendenziale).
Chi sale e chi scende. I maggiori incrementi congiunturali dei prezzi riguardano i trasporti (+1,4%), i servizi ricettivi e di ristorazione (+1%) e l'abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+0,4%). In calo risultano i prezzi di ricreazione, spettacoli e cultura (-0,6%) e delle comunicazioni (-0,1%). Sul piano tendenziale i maggiori tassi di crescita interessano le divisioni trasporti (+5,5%), abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+4,4%), altri beni e servizi (+3,0%) e servizi ricettivi e di ristorazione (+2,6%). Quelli più contenuti riguardano le divisioni servizi sanitari e spese per la salute (+0,9%) e abbigliamento e calzature (+1,2%). In flessione risultano i prezzi delle comunicazioni (-0,5%) e di ricreazione, spettacoli e cultura (-0,3%).
Per quanto riguarda l'indice Ipca armonizzato europeo,
l'Istat registra un aumento del 2% rispetto a febbraio e del 2,6% rispetto a marzo 2010, con un'accelerazione di cinque decimi di punto percentuale rispetto a febbraio 2011 (+2,1%). La forte variazione congiunturale, spiega ancora l'istituto di statistica, "è in gran parte dovuta al venir meno dei saldi stagionali". Per quanto riguarda l'inflazione acquisita infine, il tasso calcolato è dell'1,8%.
Accelerazione anche in area euro. Nuova accelerazione dell'inflazione media nell'area euro: a marzo la crescita dei prezzi su base annua ha raggiunto il 2,6%, secondo la stima preliminare diffusa da Eurostat, due decimali in più rispetto al mese precedente. Una dinamica che rafforza la prospettiva di un aumento dei tassi di interesse la prossima settimana da parte della Bce. Nelle passate settimane l'istituzione monetaria aveva avvertito di essere intenzionata a intervenire contro il carovita, spinto dagli aumenti di petrolio e carburanti. Proprio oggi uno dei componenti del comitato esecutivo della Bce, Juergen Stark, ha ribadito in un articolo sul Financial Times l'intenzione di procedere con una stretta sul costo del denaro, che da quasi due anni è al minimo storico dell'1% nell'unione monetaria.
Federconsumatori: "Stangata da 1.164 euro". Commentando i dati preliminari dell'Istat, parla di un tasso "inspiegabile oltre che ingiustificabile" Federconsumatori, che ritiene che i rincari "raggiungeranno i 1.164 euro annui". Per i consumatori, "è ormai chiaro che la spiegazione a tale andamento può essere individuata solo nell'esistenza di forti speculazioni". E' quindi urgente disporre al più presto interventi "realizzando un serio piano di verifiche e controlli per contrastare severamente ogni tipo di speculazione, ricorrendo se necessario a un vero e proprio blocco di prezzi e tariffe; avviando uno spostamento delle risorse, anche attraverso operazioni solidaristiche, dai grandi patrimoni e dagli alti redditi verso quelli più bassi, esclusivamente per le famiglie a reddito fisso, lavoratori e pensionati; riequilibrando la tassazione sui carburanti attraverso il meccanismo dell'accisa mobile e per calmierarne i prezzi con l'attuazione delle misure previste dal protocollo con la filiera petrolifera".