sala dopo un blitz ordianto dalla Procura. Indagate ci sono al momento cinque persone, coinvolte nell'indagine condotta dalla finanza sulla gestione della casa di riposo «Villa Royal», che operava «abusivamente» anche come casa di cura. Accusati, a vario titolo, di sequestro di persona, abbandono di incapaci, maltrattamenti, somministrazione di farmaci guasti o non adeguati alle patologie, esercizio abusivo della professione sanitaria e abusivismo edilizio, l'11 ottobre scorso erano stati posti agli arresti domiciliari Baldassare Genna, 50 anni, assistente capo di polizia al Commissariato, la moglie Vita Maria Rallo, di 45 anni, e il fratello Giuseppe Genna, di 51. Furono, invece, denunciati Christian e Danilo Genna, di 22 e 19 anni, figli di Baldassare Genna e Vita Maria Rallo. Danilo Genna è l'amministratore della «Farida», la società che gestiva «Villa Royal», che all'inizio del 2010 da Dammusello traslocò in una villa in contrada Cardilla, dove il 23 febbraio 2010 fecero irruzione le Fiamme Gialle, trovando 22 anziani in «pessime condizioni igieniche».
A difendere i cinque imputati sono gli avvocati Diego Tranchida, Edoardo Alagna, Luigi Pipitone e Gaspare Stabile. Sempre l'avv. Tranchida evidenzia che «alla luce delle indagini ormai concluse appare assai ingeneroso ed esagerato parlare di casa alloggio lager».
L’avvocato Diego Tranchida, legale degli indagati, ha chiesto nel corso della prima delle udienze preliminari al giudice Annalisa Amato che «la Procura indaghi anche sulle eventuali responsabilità dei familiari degli anziani ospitati a Villa Royal per accertare se abbiano concorso nei reati contestati agli imputati».
Hanno chiesto di costituirsi parte civile l'Asp e alcuni familiari degli anziani. Tutti gli arrestati da tempo sono tornati in libertà .
Altra udienza sarà invece quella che riguarda 22 vigili urbani per diversi reati ,tutti riconducibili comunque all’omissione di alcuni importanti atti d’ufficio, come il mancato contrasto ai posteggiatori abusivi o la scarsa incisività nel far rispettare il codice della strada. Nella prima udienza preliminare, che si è tenuta lo scorso 2 Febbraio, quindici vigili urbani hanno chiesto il rito abbreviato. Vogliono cioè essere giudicati subito, perché convinti di essere estranei alle accuse loro rivolte. E sarà su questa richiesta che si pronucerà oggi il giudice per le udienze preliminari. Gli altri sette hanno scelto il rito ordinario. Quindi il Gup si dovrà pronunciare sul rinvio a giudizio. Tra i sette che hanno scelto la strada del rito ordinario c’è anche l’ex comandante dei vigili urbani di Marsala, Giuseppe La Rosa. Ricordiamo che inizialmente gli indagati erano 24, ma due di loro sono stati già completamente prosciolti e la loro posizione è archiviata: Mario Bondici e Luca Isacco.
Secondo i pm in diverse occasioni i vigili indagati non avrebbero multato automobilisti indisciplinati o effettuato sequestri di merce messa in vendita da commercianti abusivi.
Non avrebbero, in particolare, elevato contravvenzioni a commercianti abusivi che da anni operano nelle vie e nelle piazze della città, né proceduto al sequestro della merce (prodotti alimentari e non) posta in vendita. Non avrebbero, inoltre, multato automobilisti indisciplinati, non avrebbero contrastato il fenomeno dei parcheggiatori abusivi, né impedito il commercio ambulante abusivo nei pressi del mercato ittico di via Garibaldi, né adottato iniziative volte a bloccare lo stato di degrado e illegalità nella zona dello stadio.
Le indagini che hanno messo nei guai con la giustizia i 22 vigili sono state coordinate dal procuratore Di Pisa. A condurle, invece, sono stati i militari della pg della Guardia di finanza.. Tra gli avvocati difensori, Paolo Paladino, Stefano Pellegrino e Giuseppe Galfano.