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06/04/2011 04:44:58

Su Birgi litigano D'Alì, Adamo e Ruggirello.Fazio visita Kinisia. Tensioni. Nuova tragedia nel Canale di Sicilia

I rappresentanti del governo siciliano si sono intrattenuti, all'esterno della base, con il vice prefetto di Agrigento Nicola Diomede e il dirigente sanitario di Lampedusa Pietro Bartolo che hanno rassicurato sullo stato di salute dei migranti. Tutti i migranti inizialmente ricoverati al Poliambulatorio del'Isola, sono gia' stati trasferiti alla base. La donna all'ottavo mese di gravidanza sara' invece trasferita all'Ospedale Cervello di Palermo con un'eliambulanza della Regione Siciliana.
 

19,28 - Ancora tensioni nella tendopoli di Kinisa a Trapani dove ieri sono stati trasferiti circa 700 migranti.  Stavolta non sono le proteste dei cittadini a far discutere ma l'arresto di tre tunisini e un fermo di polizia giudiziaria per uno scafista. I poliziotti hanno fermato i 3 migranti, tutti accusati di essere entrati illegalmente in territorio italiano, dopo esserne stati espulsi. Due di loro hanno anche precedenti penali.

18,10 - Immediata la reazione dei deputati regionali trapanesi, On. Paolo Ruggirello, (Mpa) e On. Giulia Adamo (Udc), dopo essere venuti a conoscenza delle dichiarazioni divulgate dal Senatore Antonio D'Alì, con le quali definisce il presidente della Regione Raffaele Lombardo e i deputati trapanesi marziani fuori dal tempo, interessati solo ad appelli egocentrici e a passerelle politiche, per il modo in cui hanno reagito in merito alla vicenda dell'aeroporto di Trapani. "Se il Senatore D'alì accusa i deputati regionali di mancato tempismo e scarsa risoluzione dei problemi, ci chiediamo come dovrebbe essere definito quel politico che fa parte dello stesso governo nazionale che oggi ha fatto della provincia di Trapani la zona tampone delle problematiche della guerra in Libia". - affermano i deputati Ruggirello e Adamo - Come mai il Senatore D'Alì non è stato avvisato anticipatamente della scelta di chiudere l'aeroporto di Trapani arrivata come un fulmine a ciel sereno? Il Senatore D'Alì è stato interpellato o si è opposto sulla possibilità di costruire una tendopoli come ennessimo centro di accoglienza a Trapani, dove ne esistono già diversi, quando il resto d'Italia si sta opponendo? Con quali azioni il senatore ha tutelato il nostro territorio?". L'On. Paolo Ruggirello ricorda, in particolare, un recente intervento al Senato nel quale D'Alì, che viene continuamente chiamato con nome storpiato, rivolge un' interrogazione del tutto formale al ministro Frattini, suo compagno di partito. Espressione di un'estraneità e di un distacco che non fanno di certo ipotizzare una consistente importanza politica di D'Alì al Senato.
"Lui vanta l'approvazione della somma di dieci milioni di euro per gestire l'emergenza immigrazione a Trapani – dichiara Ruggirello - ma vorrei sapere con chi si è confrontato per stabilire che il danno arrecato al territorio di Trapani ammonta a tale cifra. Intravedo più che altro una sorta di compromesso per mettere a tacere gli animi. Se per lui passerella politica è dare la possibilità ai cittadini di esprimere le loro preoccupazione al governatore, invito il senatore a fare altrettanta passerella dando la possibilità ai cittadini di interloquire con i vertici del governo nazionale, responsabili della vicenda che riguarda Trapani".
A rincarare la dose sull'argomento è l'On. Giulia Adamo - "Che se li tenga questi soldi D'Alì, tanto non sappiamo come e da chi verranno gestiti, è solo l'ennesima illusione. Che prenda piuttosto una seria decisione, così come ha fatto Mantovani rassegnando le dimissioni dal momento che il governo non ha rispettato le proprie richieste". Per l'On. Adamo non può esistere contraddizione più evidente di quella di essere eletti con i voti dei siciliani e sostenere il governo Berlusconi.
"Anzichè lanciare battute e insulti, in un momento in cui ci sono altre emergenze da fronteggiare, il Senatore farebbe bene a chiarire a chi fa riferimento anzichè rimanere nel vago. Per quello che mi riguarda, mi definisco orgogliosa di riconoscermi in quel deputato che si sarebbe incatenato all'Ars pur di far valere un diritto dei cittadini. Questo sarebbe successo qualora la situazione dell'aeroporto fosse rimasta bloccata, certa del supporto degli altri deputati regionali della provincia di Trapani".
Concludono i deputati Ruggirello e Adamo - "D'Alì scrive che i cittadini devono pesare il valore e l'impegno di chi li rappresenta. Allo stesso modo invitiamo i cittadini a pesare il suo impegno, in qualità di Presidente della Commissione Territorio e Ambiente, in merito a tutta questa vicenda che ha penalizzato la provincia di Trapani. Ricordando, inoltre, che è dell'estate scorsa la protesta della comunità trapanese contro le trivellazioni al largo delle Egadi. Freudiano metodo del Senatore D'Alì di tutelare il suo territorio di appartenenza".
 

17,50 - Sono 1447 i migranti presenti a Lampedusa (Ag), tra cui i sopravvissuti al naufragio del barcone proveniente dalla Libia. Lo rende noto l'ufficio della giunta regionale siciliana insediato a Lampedusa, coordinato dall'assessore all'Ambiente, Gianmaria Sparma.

Sono stati trasferiti dall'isola anche i 212 minori che fino a stamane si trovavano a Lampedusa

13,30 - Agenti della Squadra mobile di Trapani e di Agrigento hanno sottoposto a fermo Mansour El Bahri, 40 anni, tunisino. L'uomo e' accusato di essere uno degli scafisti, che nei giorni scorsi ha condotto a Lampedusa (Agrigento) 77 migranti. Ieri mattina nel corso delle operazioni di trasferimento nella tendopoli di Kinisia a Trapani di 700 migranti provenienti dalla piu' grande delle Pelagie la Polizia ha arrestato tre cittadini extracomunitari. Si tratta di Ramzi Romdhani, 36 anni, che deve scontare la pena di 7 mesi e 28 giorni di reclusione; Mohamed Saidi, 30 anni, con una pena da espiare di 3 anni e 14 giorni di carcere per reati in materia di sostanze stupefacenti; ed Ameur El Aribi, 33 anni. Tutti e tre sono anche accusati di essere rientrati in Italia, dopo una prima espulsione, prima del termine prescritto.

11,15 - Il Sindaco di Trapani Girolamo Fazio, accompagnato dal Questore, ha visitato ieri la “tendopoli” allestita a Chinisia, in cui si trovano 700 extracomunitari, per verificarne le condizioni. “Ribadisco che il sito è assolutamente inadatto, la polvere nell’aria, causata dal fatto che la zona è sterrata, è notevole – ha detto il Sindaco – e stamattina ho disposto l’invio dei mezzi per rendere il terreno dinanzi la tendopoli più idoneo, magari gettandovi dell’acqua”.
Per quanto riguarda la condizione della tendopoli il Sindaco ha affermato che “le tende sono pulite e ben sistemate, nell’area vi è disponibilità d’acqua e di servizi. Ho riscontrato la presenza di mediatori culturali, presidi medici, assistenti sociali e di tutte le figure necessarie per cercare di garantire un minimo di vivibilità agli extracomunitari. E’ chiaro però che non possono essere tenuti presso la tendopoli per lungo tempo, perché le condizioni non ci sono: non appena aumenterà il caldo, non sarà possibile rimanere in quella zona, assolutamente priva di qualsivoglia riparo. E d’altra parte non si può minimamente immaginare di tenere 700 persone in un luogo recintato (non con filo spinato, come qualcuno ha detto), per lungo tempo”.
Il Sindaco ribadisce che “si potevano adottare soluzioni diverse, vista l’inadeguatezza del sito, che avrebbero potuto garantire migliori condizioni agli extracomunitari ed avrebbero consentito di razionalizzare l’attività di controllo delle forze dell’ordine, costrette invece ad intervenire con grande dispiegamento di energie materiali ed umane per evitare fughe e garantire la sicurezza. Ma le comunità locali, a Trapani, come in altri luoghi in cui sono state allestite tendopoli, non sono state nemmeno consultate per un confronto e per l’individuazione di soluzioni che potessero essere condivise. Ribadisco che, qualora dovessero verificarsi danni di qualsiasi genere a causa di una scelta che non può essere condivisa non esiterò ad avviare azioni legali nei confronti del Ministero”.
 

11,02 - Con il passare delle ore si affievoliscono le speranze di trovare ancora in vita i circa 150 dispersi del naufragio avvenuto la notte scorsa, intorno alle 4, nel Canale di Sicilia. Le ricerche, coordinate dalla Centrale operativa della Capitaneria di Porto di Palermo, sono ostacolate dalle condizioni proibitive del mare, Forza 6, con raffiche di vento da Nord Oves fino a 29 nodi.  Fino ad ora le motovedette, gli elicotteri e gli aerei della Guardia Costiera e della Gaurdia di Finanza impegnati nelle operazioni non sono riusciti ad avvistare nemmeno un disperso: difficile sopravvivere ad una prolungata permanenza in mare in queste condizioni senza l'ausilio di un salvagente o di qualcosa che galleggi.

8,36 - L’Assemblea regionale siciliana si schiera a favore della riapertura “totale” dell’aeroporto di Trapani “Birgi”. Sala d’Ercole ha infatti approvato una mozione che impegna il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, a mettere in campo nei confronti del governo nazionale “tutte le iniziative possibili per chiedere la riapertura totale ai voli civili dello scalo”. Il tutto “spostando il baricentro delle operazioni” in Libia “verso lo scalo militare di Sigonella o di Comiso”. La mozione, presentata dai deputati del Pd, è stata approvata con due emendamenti: il primo impegna il governo regionale “a prevedere azioni concrete di sostegno al comparto turistico attraverso sgravi fiscali per la provincia di Trapani”. Il secondo emendamento impegna Palazzo d’Orleans “a inserire nell’ambito della rimodulazione del Por 2007-2013 la costruzione e il completamento della seconda pista di Birgi”. Critiche in Aula, da parte del capogruppo Fli Livio Marrocco, nei confronti dell’operato dello Stato Maggiore e dell’Enac: “E’ stato un comportamento schizzofrenico – ha affermato Marrocco -, con una aeroporto chiuso e riaperto dopo una settimana”. Critiche anche per la decisione del governo di allestire una tendopoli sull’area dove un tempo sorgeva l’aeroporto di Kinisia, “a pochi chilometri – ha sottolineato Marrocco – da un obiettivo sensibile come lo scalo di Birgi”.

8,20 - “Dove sono i nostri cosiddetti ministri? In Puglia Mantovano ha avuto la dignità di dimettersi, qui non si dice neppure una parola. Dobbiamo forse fare una grande manifestazione perché ci sia finalmente l’Italia e un governo per tutta l’Italia?” . Lo scrive nel suo blog il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo. “Questo è il governo della Lega – aggiunge – Ho accolto con piacere il presidente del Consiglio a Lampedusa. E’ vero, le navi sono partite con tanta gente e non possiamo che prenderne atto positivamente. Ma il rubinetto non si è chiuso. E l’unica soluzione che si poteva adottare non viene adottata. Che ci vuole a fare una cosa di buon senso? Lo dico al ministro dell’Interno che in questa vicenda sta scommettendo tutto se stesso e la figura che il governo sta facendo non è delle migliori”.

Lombardo insiste: “Il primo approdo bisogna farlo a 100 metri fuori dal porto e non sulla terraferma con navi militari dove fare le operazioni di identificazione e le altre operazioni necessarie per poi smistarli nei centri ai quali sarebbero destinati”. “Dicono che a Milano ci sarebbero 200 mila immigrati – conclude – E’ una vergogna. Li avete contati quanti sono quelli che stanno a lavorare in Sicilia? 150 mila? Al nord non ne possono andare immigrati? Ma che vergogna di governo è quello che non riesce a far fare alle regioni la propria parte perché Bossi non permette”.
 

8,10 - Duecento migranti sono caduti in mare, stanotte, mentre venivano soccorsi da alcune unità della Guardia costiera a circa 39 miglia da Lampedusa. Quarantasette le persone finora recuperate, mentre continuano le ricerche degli altri naufraghi. "temiamo molti morti", ha detto una fonte locale. L'unità, proveniente probabilmente dalla Tunisia, aveva chiesto soccorso tramite telefono satellitare durante la notte alle autorità maltesi e, su richiesta di queste, erano partite da Lampedusa due motovedette delle Capitanerie di porto e un elicottero della Guardia di finanza. Giunta sul posto alle quattro circa di questa mattina la prima delle motovedette ha intercettato il barcone alla deriva in una situazione di grave pericolo. Il mare molto agitato (stato quattro) e la concitazione a bordo del barcone hanno reso vano ogni tentativo di trarre in salvo gli immigrati, finiti in acqua nel corso delle operazioni di soccorso. Il buio e le avverse condizioni meteo rendono difficili le operazioni di ricerca dei naufraghi, attualmente in corso ad opera delle stesse motovedette  e di un peschereccio dirottato sul posto dalle Capitanerie di porto.

8,00 - Da oggi riprendono i voli Trapani - Pantelleria, della compagnia Meridiana, che erano stati sospesi il 21 Marzo. Gradualmente riprendono gli atterraggi e i decolli nello scalo Trapani- Birgi. Sono arrivati a 32 per altrettante rotte interne ed internazionali gestite dalla compagnia irlandese low-cost Ryanair, dopo la sua riapertura al traffico civile in seguito ad un’intesa tra lo Stato Maggiore della Difesa e l’Enac (Ente nazionale aviazione civile).

Ulteriori 7 voli, di cui uno con destinazione estera resteranno invece operativi su Palermo.  Arriveranno, di fatto, a Trapani e decolleranno per le medesime destinazioni i voli da Ancona, Cagliari, Genova, Milano/ Bergamo (2), Parma, Roma, Torino, Venezia/ Treviso e Verona; inoltre anche da Bratislava, Eindhoven, Karlsuhe/Baden, Madrid, Malta e Valencia. Su Palermo opereranno, i voli da e per Bologna, Pescara, Pisa (2), Bari e Stoccolma. Tutte le tabelle sono consultabili all’indirizzo www.ryanair.com

KINISIA. Ieri le operazioni di trasferimento dei migranti nella tendopoli di Kinisia si sono svolte senza particolari problemi, anche grazie a un massiccio dispiegamento di forze dell'ordine, che stanno presidiando la zona. Agli immigrati sono stati distribuiti sacchetti con viveri ed acqua e sono stati  sottoposti ai necessari accertamenti sanitari. Ma per il sindaco Fazio, che teme una nuova Manduria, "i veri problemi cominceranno nei prossimi giorni quando gli extracomunitari inizieranno a scappare dalla tendopoli e a girovagare tra le campagne".

LAMPEDUSA E MISS ITALIA. Miss Italia a Lampedusa. È la proposta del governatore siciliano Raffaele Lombardo che ha incontrato oggi i dirigenti della Miren, la società che organizza il premio. A Lampedusa ad agosto potrebbero andare in scena le semifinali, mentre il Teatro Massimo di Palermo, a settembre, ospiterebbe la finalissima.

Una macchina organizzativa che sarebbe impegnata in Sicilia per circa 45 giorni e che porterebbe 15 mila persone per la finale e almeno 3 mila presenze, oltre alle 250 concorrenti, per le semifinali sull'isola di Lampedusa. Di questo oggi hanno discusso i dirigenti della Miren, la società della famiglia Mirigliani, e il presidente della Regione Lombardo. Dopo che Salsomaggiore ha rinunciato a ospitare il premio, diverse sedi italiane si sono proposte come possibili location per ospitare la seconda manifestazione di interesse nazionale dopo il Festival di Sanremo.

L'incontro con la società che organizza Miss Italia è stato qualcosa in più di una semplice manifestazione di interesse. Per il presidente Lombardo, che adesso attende dalla Miren una proposta formale, l'idea viene incontro all'esigenza di proporre un'immagine che dia lustro all'isola di Lampedusa, danneggiata all'invasione dei migranti in fuga dalla Libia. Un impegno che si legherebbe all'annuncio del premier Berlusconi, nella sua visita a Lampedusa, di un piano di comunicazione per richiamare turisti.