Ma la Cassazione ha accolto il ricorso dei pm napoletani, e i fratelli Antonio e Massimo Antonio Sfraga sono stati di nuovo arrestati a Petrosino, nel trapanese, per rispondere in concorso con appartenenti a Cosa nostra e ai Casalesi di concorrenza illecita aggravata dal metodo mafioso. Gli Sfraga, per gli inquirenti vicini a un gruppo di imprenditori legati al boss Matteo Messina Denaro, commercianti di ortofrutta, secondo i magistrati napoletani garantivano il monopolio del trasporto verso Fondi e altri mercati meridionali del prodotto a ditte del clan casertano e in particolare alla societa' "La Paganese"; i Casalesi offrivano in cambio alla mafia sbocchi sui mercati laziali e campani per prodotti di ortofrutta di aziende di fiducia di Cosa nostra. Antonio e Massimo Sfraga, di 43 e 37 anni, furono arrestati lo scorso 10 maggio nell'ambito di un'operazione condotta dalla Dia di Roma e dalla Squadra mobile di Caserta che portò allo smantellamento (68 arresti) di un asse criminale camorra-mafia che, secondo l'accusa, imponeva il monopolio dei trasporti su gomma ai commercianti che operano nel settore dei prodotti ortofrutticoli, con la conseguente lievitazione dei prezzi.