E in una nota inviata al sindaco Renzo Carini spiega che i locali del suo ufficio - un immobile confiscato dallo Stato ad un mafioso - non sono in regola con la normativa che prevede l'abbattimento delle barriere architettoniche. Una situazione che l'avvocato Pantaleo ricorda di avere già evidenziato in ottobre, parecchio tempo prima del suo insediamento (lo scorso 16 febbraio), e che allora in risposta ebbe copia del provvedimento con cui, il 9 marzo 2005, il dirigente del settore Urbanistica del Comune autorizzava il cambio di destinazione d'uso, da abitazione ad ufficio. Il difensore sottolinea, quindi, che l'Agenzia del Demanio consegnò l'immobile al Comune, allora per essere destinato a sede della società Lilybeo, a condizione che prima dell'agibilità venissero abbattute le barriere architettoniche. Ma al provvedimento del marzo 2005, afferma Piera Pantaleo, non si è ottemperato («Nessun intervento tecnico è stato posto in essere al fine di rendere agibili i locali»).
Si invoca, perciò, un «immediato intervento» del sindaco «al fine di rendere più agevole ed efficace l'attività del Difensore civico, soprattutto nel rispetto dei cittadini portatori di handicap», disponendo anche un cambio di sede per avvicinare l'ufficio «in locali più adeguati e più vicini al centro storico».