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27/09/2011 04:59:23

Giulia Adamo/1: "Gravi parole di D'Alì. Io faccio politica senza condizionamenti".

"C'è un accanimento nei miei confronti, non capisco perchè si guarda a me e non ai politici protagonisti di momenti di connessione pericolosa. Quando Giulia Adamo era Presidente della Provincia un funzionario fu arrestato per gli appalti truccati. Dai processi emerse come gli appalti in Provincia erano in mano mafiosa".

Non ho parole.  Davanti  a queste dichiarazioni sono costretta a procedere per vie legali.

Addirittura.

E’ D’Alì che si trova al centro di indagini ben precise. Non certo io. E non può pensare di cavarsela spostando l’attenzione su una persona che non è stata mai indagata, né ha avuto mai alcuna relazione con settori anche lontanamente riferibili a Cosa nostra.

Non è la prima volta che D’Alì la tira in ballo ….

Si, nel 2005 fu anche rinviato a giudizio per questo. Poi, a seguito di una sua pubblica  lettera di scuse io ritirai la querela…

Questa volta le scuse non basteranno….

No. Perché da Presidente della Provincia, dal 1998 al 2005,  ho dimostrato che anche in una provincia densamente mafiosa come quella di Trapani è possibile realizzare molte opere pubbliche, spendere beni i finanziamenti ricevuti, senza alcun condizionamento della criminalità e senza alcun ritardo. Basta volerlo.

Mai nessun condizionamento?

E’ chiaro che all’inizio  io ho trovato grossissime difficoltà a cambiare lo stato delle cose. Ho fatto subito una rotazione di personale. Mi sono resa conto poi  che ogni opera pubblica diventava un contenzioso. Lo sa a quanto ammontava il contenzioso della Provincia?

A quanto?

5 milioni e mezzo di euro. E io l’ho ridotto a 200.000 euro. C’erano opere pubbliche bloccate che non venivano ultimate per contenziosi banali. Era lì che si annodava la corruzione. Ed è un sistema che io ho devastato.

Era però lei Presidente quando nel 2003 la polizia arrestò un funzionario della Provincia di Trapani, colto in flagranza mentre stava pilotando una gara d’appalto.Avevo nominato Grillo ingegnere capo perché mi sembrava un funzionario in gamba, e avevo bisogno di gente nuova, rispetto a precedenti funzionari con i quali c’erano state difficoltà. Poi lo scoprirono mentre truccava  quel cottimo fiduciario…

E come finì?

La cosa mi indignò molto. Dopo l’arresto di Grillo chiamai il Presidente della Provincia di Trento e gli chiesi di fare per noi  da stazione  appaltante

In molti si ribellarono, di fronte a quella proposta.

Ma io non avevo altra scelta. Per fortuna alla fine nominai l’ingegnere Paolo Musillami, che già era stato mio assessore, che diventò ingegnere capo alla Provincia. Da quel momento finirono i problemi.

Dopo di lei, nel 2006, arriva alla Presidenza della Provincia proprio Antonio D’Alì.

Non mi ricordo un’opera pubblica fatta da lui… che so, una trazzera. Noi abbiamo realizzato strade, ponti, la funivia per Erice. Lui, nulla.