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29/01/2025 20:00:00

"Campobello in dissesto: la città sembra "bombardata" e lo sviluppo rimane un'utopia"

 Egregio Direttore, come noto, in data 6 dicembre 2024, il Consiglio Comunale di Campobello di Mazara ha dichiarato il dissesto finanziario dell'Ente, a seguito della delibera della Corte dei Conti sulla valutazione del piano di riequilibrio. Quest'ultimo era stato approvato dallo stesso Consiglio e inviato alla Corte nel febbraio 2023. L'intera vicenda si inserisce in un contesto caratterizzato da continue osservazioni, delibere e ordinanze che hanno evidenziato molteplici irregolarità e criticità contabili, già segnalate dalla Corte dei Conti fin dal 2017.

La Corte dei Conti ha ripetutamente sollecitato l'Amministrazione Castiglione a fornire chiarimenti sulla gestione finanziaria dell'Ente, anche sulla base delle segnalazioni del Collegio dei Revisori. Quest'ultimo, ad esempio, nella relazione sull'esercizio 2022 (approvata solo a dicembre 2024) ha rilevato, tra le numerose irregolarità, che "l'Ente presenta una carenza organizzativa, è privo di controlli interni strutturati e di cronoprogrammi per la gestione dei fondi PNRR".

Per quanto riguarda il piano di riequilibrio, l'Amministrazione ha cercato in tutti i modi di portarlo avanti, come se volesse guadagnare tempo ad ogni costo, forse per evitare controlli più stringenti o per mantenere il proprio ruolo istituzionale. Dopo vari passaggi e oltre due anni di incertezze, la Corte dei Conti ha convocato il Comune con ordinanza presidenziale del 23 ottobre 2024, fissando l’udienza per il 26 novembre 2024. Il Comune, inizialmente, ha chiesto un ulteriore rinvio (l’ennesimo), ma successivamente ha inviato la dichiarazione di dissesto finanziario, ritirando di fatto il piano di riequilibrio, che per oltre due anni era rimasto sospeso a causa di molteplici errori e omissioni contabili, senza che il Comune fornisse mai adeguata documentazione probatoria.

La Corte dei Conti, con delibera del 16 gennaio 2025, ha quindi preso atto del dissesto. Il Sindaco, anziché presentarsi in Camera di Consiglio per spiegare al giudice contabile le carenze, le omissioni e i ritardi del piano di riequilibrio, ha evitato il confronto, risparmiandosi così una figuraccia inevitabile.

Leggendo la delibera della Corte dei Conti, non posso fare a meno di esprimere il mio giudizio sull’operato dell’Amministrazione Castiglione, che ha caratterizzato sia il primo mandato del 2014 sia quello del 2020. Già in occasione delle elezioni del 2020, l’Amministrazione era pienamente consapevole della situazione finanziaria dell’Ente: il disavanzo accertato ammontava a 12 milioni di euro e il dissesto finanziario avrebbe dovuto essere dichiarato in quell’anno, per consentire una ripartenza. Viene spontaneo chiedersi se sia stata una manovra elettorale.

Le domande che mi pongo sono molteplici: a chi deve essere imputato il fallimento finanziario del Comune? Chi ha amministrato dal 2014 ad oggi? Chi è stato il Presidente del Consiglio per quasi otto anni prima che il Comune venisse sciolto per mafia nel 2011?

Non si può attribuire la colpa ai Commissari, che hanno lasciato un bilancio in positivo. Tuttavia, oggi Campobello registra un disavanzo di circa 24 milioni di euro e versa in condizioni di degrado.

Chiunque percorra le strade del paese si renderà conto dello stato di abbandono: le condizioni sembrano quelle di una città bombardata. In oltre dieci anni di amministrazione Castiglione, nessuna strada è stata asfaltata, se non qualche rattoppo nel 2020. La via H, una delle arterie principali per il traffico pesante, è chiusa da oltre tre anni. L’illuminazione pubblica è fatiscente, con lampade obsolete ad alto consumo energetico che rimangono accese anche di giorno, in totale spregio del risparmio energetico.

Nonostante Campobello sia situata su una falda acquifera, la rete idrica è vetusta e soggetta a guasti continui, lasciando i cittadini senz’acqua per settimane. Nel frattempo, comuni vicini come Partanna, Salemi, Santa Ninfa e Mazara del Vallo sono cresciuti e si sono sviluppati, mentre Campobello è rimasta indietro. Trenta anni fa esisteva una navetta per collegare il paese alle frazioni di Tre Fontane e Torretta Granitola, ma oggi non esiste più alcun servizio.

Un’amministrazione con esperienza dovrebbe pianificare il futuro, puntando sul rilancio del litorale di Tre Fontane, di Torretta Granitola, delle Cave di Cusa e della produzione dell’oliva Nocellara del Belice. Tuttavia, senza progetti di sviluppo a lungo termine, tutto questo rimane un’utopia.

Il dissesto finanziario segna la fine di un vecchio modus operandi che ha dominato Campobello per anni. Il Sindaco e la sua Amministrazione dovrebbero fare un serio esame di coscienza e dimettersi. Se davvero si considera un "padre di famiglia", come ha dichiarato, il Sindaco dovrebbe almeno dimezzarsi l’indennità, retroattivamente, da quando ha cercato di far approvare un piano di riequilibrio già fallimentare in partenza.

I campobellesi devono finalmente aprire gli occhi: il clientelismo e il favoritismo non fanno altro che incentivare l’emigrazione dei nostri giovani. Un territorio che dovrebbe essere il fiore all’occhiello della provincia di Trapani è invece alla deriva.

Rimango fiducioso nel popolo campobellese e, soprattutto, nella giustizia.


Dott. Francesco Passanante