Maggioranza preoccupata per la possibilità che l'eventuale rinvio a giudizio per mafia nei confronti di Romano possa incrinare i rapporti con il capodello Stato, il quale, già al momento della nomina a ministro, si era mostrato perplesso per la scelta di un politico inquisito per criminalità organizzata.
«Ascolterò gli interventi e, quando il presidente mi darà la parola, dirò due cose - dice Romano - In questi giorni, da parte di alcuni giornali e di alcune trasmissioni televisive, ho letto e visto molta confusione: "disinformatia". Io non ho mai avuto un processo, un rinvio a giudizio, una condanna».
«Abbiamo un Consiglio dei ministri - ha detto il leader Idv Antonio Di Pietro, ospite di SkyTg24 - in cui vi è un ministro in carica, Saverio Romano, che è accusato dall'autorità giudiziaria di essere in concorso esterno con la mafia. A prescindere dalla sua responsabilità penale, per rispetto delle istituzioni, il governo dovrebbe andare a casa e il ministro si dovrebbe dimettere. È grave che il ministro Maroni, che ogni giorno scioglie i consigli comunali per fatti del genere, oggi voterà, insieme a tutta la Lega, la fiducia a questo governo nonostante vi sia una persona accusata di mafia. Questa è una violazione dello stato di diritto e un modo per mantenere la poltrona approfittando del proprio ruolo».
«Oggi - scrive Di Pietro sulla sua pagina Facebook - con il voto sulla sfiducia al ministro, Saverio Romano, nell'aula della Camera, si prospetta un attentato alla Costituzione e allo Stato di diritto. Pertanto, diamo il nostro sostegno alla mobilitazione organizzata da varie associazioni e da personalità che si sono contraddistinte nella lotta alla mafia questo pomeriggio alle 15.30 davanti a Montecitorio, e dalle ore 20 in poi a p.zza SS. Apostoli, per la notte della legalità».