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27/11/2011 12:01:52

Biocarburanti: alghe, urina cioccolato e acqua sporca


C'è un solo prodotto al mondo che si può ottenere sia dal mais che dalla soia che dalle alghe che dal cioccolato. Il carburante per auto. Messa così sembra una storia a metà tra la fiaba e la barzelletta, eppure non c'è niente di più serio, fattibile e conveniente, sia dal punto di vista economico che ecologico. Le auto a biocarburante sono una delle soluzioni che il mercato sta valutando per superare la crisi del caro-petrolio, alla luce del fatto che questa risorsa non solo inquina, ma è destinata a esaurirsi.

Le alghe, in grado di produrre 30 volte più energia per ettaro rispetto al mais e alla soia, sono una delle novità più interessanti del momento, e diverse start up hanno cominciato a tastare il mercato riempiendo i serbatoi con soluzioni a base vegetale. In occasione dell'ultimo Sundance Film Festival, ad esempio, la Solazyme si è fatta notare facendo sfilare una Mercedes C320 alimentata ad alghe: "L'obiettivo era trovare una soluzione a breve termine - ha detto il presidente CTO Harryson Dillon - economicamente possibile ed efficacemente sostenibile. Questa tecnologia combina tutte le componenti chiave: bassa impronta ecologica, sostenibilità ambientale, certificazione di compatibilità con gli attuali veicoli e infrastrutture distributive". Tanto che la Solazyme, in partner con Chevron Corporation, sta pianificando di produrre e distribuire l'innovativo biocarburante da qui ai 3 anni.

Ma come si ottiene un prodotto del genere? Le alghe crescono
senza luce solare all'interno di vasche di fermentazione alimentate da zuccheri e possono essere coltivate in stagni all'aria aperta o al chiuso, in serre riscaldate. La loro produzione quindi non intralcia in nessun modo l'ecosistema. Teoricamente si stima una resa possibile tra i 1000 e i 20000 litri di biocarburante per ettaro, in funzione naturalmente della specie coltivata. Calcolando che il potenziale di produzione negli USA si aggira intorno agli 8 - 16 milioni ettari, questi potrebbero produrre abbastanza alghe per sostituire il petrolio e lasciare all'agricoltura 180 milioni di ettari di terreni agricoli ad uso alimentare.

Altro esempio di auto eco-sostenibili arriva dall'azienda inglese World First Racing, specializzata in vetture da competizione in Formula 3: la sua ultima creazione è un'auto interamente realizzata con fibre vegetali (più che altro patate), ribattezzata "potato-pack" e interamente biodegradabile. Il produttore ha creato in materiale riciclato anche i diversi componenti a bordo, a partire dal radiatore, in vetro riciclato, fino al carburante, che usa scarti di cacao.

Altro aspetto interessante è quello delle auto che vanno ad aria compressa: all'aeroporto di Amsterdam circolano ad esempio vetturette a tre ruote che usano come carburante la semplice aria, il cui pieno costa appena mezzo euro e consente di percorrere non meno di 100 chilometri. Ma non tutti i carburanti "green" si ottengono lavorando sostanze tanto gradevoli e pulite.

Molte aziende del Nord Europa stanno ad esempio lavorando per ricavare biometanolo dall'acqua putrida delle fogne: "Questo carburante è prodotto in quattro fasi di digestione anaerobica - spiega Ole Jakob Johansen, uno degli studiosi che lavora al progetto - ossia in assenza di ossigeno, grazie agli stessi microrganismi della decomposizione di rifiuti umani ed alimentari. Tale tecnica la vedremo addirittura applicata fin dal prossimo anno sugli autobus urbani di Oslo".

Il palmares del biocarburante più disgustoso va però alle vetture con tecnologia Selective Catalyst Reduction (SCR), alimentate da una miscela a base di urina che, iniettata nel catalizzatore, abbatte in modo drastico le emissioni inquinanti. L'additivo non è propriamente urina animale, ma il prodotto ottenuto per sintesi da vari gas naturali ha caratteristiche molto vicine a quelle della nostra pipì. Del resto se è vero, come dice una nota canzone, che dal letame nascono i fior, è anche probabile che dall'urina nasca il carburante del futuro.

 

 

 

Da: Repubblica.it