Proprio come fanno gli attori per non dimenticare le battute: “Sono il sindaco della legalità. Sono il sindaco dell’antimafia. Sono il sindaco della legalità. Sono il sindaco dell’antimafia…”. Ciro Caravà, sindaco di Campobello di Mazara, è stato arrestato venerdì, con altre dieci persone, perché ritenuto organico al clan di Matteo Messina Denaro.
I suoi comizi ce li ricordiamo. Erano pieni di parole gonfie di retorica. Faceva anche un gran dire della sua partecipazione a Libera, l’associazione contro le mafie, che oggi svela la menzogna. E torna alla mente uno degli slogan di Caravà in campagna elettorale: “contro l’illegalità e la menzogna”. E infatti Libera ha affermato che il Comune di Campobello non ha mai aderito all’associazione. “Non abbiamo mai permesso e mai permetteremo che si strumentalizzi la nostra associazione con false dichiarazioni. Piu’ volte abbiamo denunciato il rischio ed il pericolo che le mafie provano in tutti i modi di infiltrarsi nell’antimafia con le parole, con false documentazioni, con pseudo costituzioni di facciata di parte civili in processi di mafia”, come quello sull’omicidio Rostagno, o Golem II. “Oggi – scrive Libera- dobbiamo combattere quella legalità che come una bandiera viene spesso agitata anche da chi la calpesta ogni giorno. Attenzione, la vera forza della mafia sta fuori dalla mafia e spesso ha il volto di un incensurato”.
Anche Don Luigi Ciotti, il fondatore di Libera, si è espresso sui fatti di Campobello. Su quel sindaco che mostrava, e profanava, nel suo studio una grande immagine di Falcone e Borsellino, che professava la lotta alla mafia, che si dichiarava militante delle associazioni contro la mafia. “E’ un millantatore” commenta don Ciotti dopo aver sentito i presidi siciliani di Libera. “Bisogna stare in guardia e ci siamo stati. C' è tanta gente che usa la legalità stando con un piede in due scarpe, presentandosi come paladini dell' antimafia, mentre poi si scoprono grandi imposture”. O magari non pagano le rate. Proprio come per Avviso Pubblico, l’associazione che raggruppa gli enti locali per la lotta all’illegalità. Infatti il Comune di Campobello ha aderito alla Associazione nel 2006 versando una sola annualità di quota di iscrizione e risultando moroso per gli anni successivi. Inoltre , comunica Avviso pubblico, il finto sindaco antimafia non ha mai partecipato ad una iniziativa dell’associazione. Conseguenza? Il comune di Campobello viene fatto decadere. Arrivederci e grazie, si fa per dire.