Le risultanze dell’operazione “Eolo” - che hanno portato alla condanna a 2 di reclusione di Saladino - avevano fatto emergere un ruolo di primo piano dell’imprenditore quale corruttore di funzionari pubblici del Comune di Mazara del Vallo, nonché promotore di affari illeciti finalizzati a favorire imprese vicine al mandamento mafioso di Mazara del Vallo. Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal Tribunale di Trapani a conclusione di una serie di indagini economico-patrimoniali disposte dalla DDA di Palermo.
Tra i beni sequestrati all’imprenditore e al suo nucleo familiare società, quote societarie, terreni e conti correnti bancari, per un valore complessivo di circa 3,5 milioni di euro.