A Dicembre, quando venne il progettista, l'architetto Macario, a relazionare a Sala delle Lapidi, fu quasi rimproverato: andava troppo veloce, era troppo tecnico. Insomma, non si capiva. Tant'è che alla fine dopo due sedute di relazione non ci fu neanche dibattito. E oggi, che il Consiglio Comunale si appresta a trattare davvero l'eterno Piano Regolatore Generale della città di Marsala, c'è da scomettere che poco si concluderà. Perchè nessuno ha mai affrontato davvero la questione, perchè il meccanismo delle incompatibilità e delle conseguenze penali suggerirebbe a qualunque consigliere comunale di astenersi dal voto, perchè il tempo non c'è. Il Piano Regolatore è destinato a restare inattutato, e a diventare tema di campagna elettorale, dato che è stato uno dei temi toccati da Giulia Adamo nel suo primo comizio da candidata a Sindaco.
Il nuovo iter del Piano Regolatore di Marsala è cominciato nel 2002, quando il precedente è stato revocato. Il Sindaco di allora, Eugenio Galfano, diede nuovamente incarico all'architetto Tosi di rielaborare il piano. Tosi poi morì e il suo posto fu preso dal Macario. Il Piano Regolatore che il Consiglio Comunale si appresta a discutere ed a votare è stato consegnato nel 2005. Nella seduta di Dicembre i consiglieri si sono lamentati: "Abbiamo avuto solo 5 giorni per leggere il piano", ma si tratta di una circostanza falsa, perchè è stato lo stesso architetto Macario a ricordare che il Piano era nella disponibilità dei consiglieri comunali da più di un anno.
Attualmente Marsala è regolata da un piano comprensoriale, che è vigente, un piano comprensoriale di scala sovracomunale, che pianifica, su tavolette IGM in scala 1:25000, l'intero territorio comunale della provincia di Trapani. E' datato 1973. Questo è l'unico strumento di riferimento ed è l'unica pianificazione di carattere urbanistico, questo strumento copre l'enorme territorio attribuito al comune di Marsala, 24mila ettari.
Uno dei punti fermi del nuovo Piano regolatore di Marsala è correggere l' "anomali dispersiva" di una città - territorio, cresciuta irregolarmente con molti centri sparsi. Il che comporta spese di gestione altissime. Ad esempio, il territorio marsalese insediato in maniera spalmata ha una rete idrica che è pari pressoché a quella del comune di Roma, solo che a Roma abitano 3 milioni di persone che pagano le tasse, qui 90mila.