Da qualche anno a questa parte l’haloterapia, ovvero il trattamento che si basa proprio sull’inalazione a secco di queste particelle, si è fatta strada anche come terapia clinica, e per questo in Italia e all’estero sono nate numerose “cliniche del sale”, che forniscono questo servizio.
Ma da domani queste strutture potrebbero essere utilizzate anche per trattare l’ipertrofia adenotonsillare subostruente, una patologia che colpisce prevalentemente i bambini tra i 3 e i 10 anni e che consiste in un rigonfiamento nelle adenoidi, a seguito di un’infiammazione alle tonsille. Per dimostrare l’efficacia del trattamento anche per questa patologia è infatti partita a Bari una sperimentazione specifica nella nuova clinica del sale del reparto Otorinolaringoiatria del Policlinico Universitario nel capoluogo pugliese.
Il trial consiste nel far entrare i bambini affetti da patologia in una stanza le cui pareti, soffitto e pavimento sono interamente ricoperte da salgemma. Questo garantisce un ambiente ipoallergenico ed a bassa carica batterica nel quale il microclima mantiene un’umidità (40-60%) e una temperatura (18-24%) stabili. Attraverso un sistema di aerosol a secco vengono poi diffuse nell’aria della stanza delle piccolissime particelle di sale e iodio di dimensioni ideali per raggiungere tutte le sezioni delle vie respiratorie. Secondo i ricercatori, i bambini che respirano queste particelle in una seduta di appena 30 minuti godranno degli stessi benefici di 3 giorni al mare.
Ma non è tutto. L’obiettivo è quello di proporre in modo innovativo una terapia coadiuvante basata sul gioco dall’inizio alla fine: così le stanze sono state adibite ed attrezzate con aree d’attesa dedicate alle varie fasce di età adatte all'infanzia e con percorsi terapeutici legati al gioco.
Il cloruro di sodio inalato è in grado di far funzionare al meglio la “clearance muco ciliare” e cioè quell'insieme di piccole ciglia di cui sono dotate le cellule che tappezzano le vie respiratorie che, con movimenti molto frequenti, regolari e coordinati, trasportano il sottile strato di muco che le ricopre verso il cavo orale: si ottiene così una continua detersione dell'intero albero respiratorio. Nel muco, infatti, restano intrappolati virus e inquinanti atmosferici. Il sale inalato ha inoltre un effetto battericida; vi è, infatti, una dimostrata diminuzione della carica batterica presente nelle vie aeree. In altre parole il sale inalato, che si deposita nelle prime vie, interferisce con la sopravvivenza dei batteri (pneumococchi e strafilococchi) che vengono pertanto a trovarsi in un ambiente a loro poco favorevole.
Vi sono anche dimostrazioni di un miglioramento del nostro apparato immunologico difensivo.
Inoltre, studi condotti su asmatici hanno dimostrato come il trattamento con il sale inalato nelle grotte sia risultato efficace nel ridurre l'iperreattività bronchiale, caratteristica del paziente asmatico che va incontro a broncospasmi più facilmente rispetto al soggetto sano con stimoli aspecifici quali la corsa e lo sforzo fisico e anche più banali quali una risata e il pianto. Si ha un miglioramento dei sintomi, della funzionalità respiratoria e una diminuzione dell'uso dei farmaci
Il ciclo ideale è di 15-20 sedute di circa un'ora ciascuna preferibilmente (ma non necessariamente) a cadenza giornaliera e i benefici possono protrarsi fino ai 6-12 mesi successivi.
L'haloterapia non deve essere considerata un'alternativa al trattamento farmacologico intrapreso per la cura di patologie croniche. Per le sue caratteristiche – è del tutto naturale, è privo d'effetti collaterali che invece possono accompagnare la terapia farmacologica – si propone tuttavia come un trattamento complementare a molte patologie e per i vantaggi che arreca è consigliato.
I protocolli di ricerca hanno non solo il fine di dimostrare la vanità del brevetto e la bontà di questo elemento naturale purificato, ma anche di fornire una letteratura in materia e, quindi, incentivare una regolamentazione di questo approccio naturale, nonché un controllo sulle materie prime utilizzate e sui metodi di somministrazione delle microparticelle contenute nel sale. Per lo stesso motivo, entro alcuni giorni verrà attivato un trial clinico simile anche presso l’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele di Milano, che riguarderà però i pazienti che soffrono di psoriasi.
Dott. Angelo Tummarello
Pediatra di famiglia
Consigliere regionale della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale
Ricercatore e divulgatore scientifico
Marsala
Cell.360409851
Email: dott.a_tummarello@libero.it