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03/05/2012 04:16:13

Porto di Marsala. Tutto rinviato a Luglio per la firma del contratto con Myr

 L’Assessorato regionale Territorio e Ambiente ha chiesto di aggiornare la seduta - seconda fase della c.d. “Legge Burlando” – al fine di ulteriori approfondimenti procedurali, propedeutici alla stipula del contratto definitivo che porterà all’inizio dei lavori nell’area portuale. La Conferenza - presente per l’Amministrazione Carini l’assessore Ignazio Marino – ha comunque fissato per il prossimo 4 luglio il termine ultimo per esprimere il parere definitivo sul progetto presentato dalla MYR.
 

09,00 - Nuova puntata oggi della lunga telenovela che riguarda la creazione del porto di Marsala secondo le procedure attivate dall'Amministrazione Comunale di Marsala in base alla legge Burlando.  

L'infrastruttura è entrata prepotentemente in campagna elettorale, dato che il candidato Sindaco Giulia Adamo sostiene che la Regione ha pronto un finanziamento per la realizzazione del porto, mentre la procedura avviata dal Comune di Marsala mira alla concessione dell'area portuale alla società Myr, di Massimo Ombra, fratello del candidato Sindaco Salvatore.

Ad avvalorare la sua proposta, proprio ieri Giulia Adamo ha dichiarato in un comunicato stampa che c'è stato un ulteriore passo avanti nella realizzazione del porto "pubblico" di Marsala: "Il Genio Civile di Trapani, ha trasmesso all'Assessorato Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità di Palermo, il progetto esecutivo del porto di Marsala. Viene così attivata la procedura che permette di ottenere la variante al Piano Regolatore del Porto per la realizzazione del progetto. Nella nota si precisa che il livello di progettazione è DEFINITIVO e che presenta tutti i prescritti elaborati progettuali. Nel progetto allegato alla nota si precisa che l' importo complessivo dell'opera ammonta a € 50.000.000,00 di cui a base di appalto € 43.659.712,25 ed € 6.340.287,75 per somme a disposizione dell'Amministrazione".
 

Oggi, intanto, attorno ad un tavolo, negli uffico del Settore Territorio ed Ambiente del Comune di Marsala, si siederanno i rappresentanti degli enti interessati, che sono circa una ventina, tra ministeri, Regione, Soprintendenza, Capitaneria, Agenzie territoriali, Comune, etc.) chiamati ad esprimere, nell’ambito della conferenza di servizi, i rispettivi pareri tecnici. Formalizzati questi ultimi, verrà sottoscritto quell’accordo di programma che poi dovrà essere ratificato dal nuovo Consiglio comunale.

Il  Sindaco Renzo Carini alla fine della scorsa riunione ha sottolineato che «a lavori conclusi l’area portuale sarà messa in sicurezza, con nuovi servizi e turisticamente idonea ad ospitare oltre mille posti barca». Per l’esecuzione dei lavori si calcola che occorrano almeno un paio d’anni. L’opera dovrebbe, dunque, essere completata tra il 2014 e il 2015. L’investimento della Myr, a fronte della concessione per lo sfruttamento del porto turistico, dovrebbe essere di circa 40 milioni di euro. Un progetto che l’ingegnere Massimo Ombra, presidente della Myr, afferma essere «assolutamente compatibile con quello della Regione». La società privata, per la realizzazione delle opere, godrà anche di finanziamenti Ue.

Alla vigili dell'appuntamento di oggi Giulia Adamo a rilasciato la seguente dichiarazione:

 Il progetto pubblico del porto definito dal Genio Civile Opere Marittime non è in contrasto con l’iniziativa privata. E’ stato lo stesso ingegnere Pietro Viviano a confermarlo in consiglio comunale. Il progetto pubblico prevede una serie di opere di messa in sicurezza che sono esterne e soprattutto propedeutiche alla realizzazione di un porto che sia moderno ed in grado di accogliere tutti, dal commercio al traffico passeggeri. E’ dunque falso mettere in contrapposizione i due progetti.  Il porto non può essere di qualcuno. Ritengo che sia necessario coinvolgere la città nel governo complessivo della nuova struttura portuale. Non credo che i fratelli Ombra, per essere chiari, diano le dovute garanzie con la loro società per un futuro concreto e reale del nostro porto. Una società con capitale sociale versato di 10 mila euro, che fa capo ad un’altra società con un capitale sociale di 20 mila euro non può pretendere la gestione esclusiva del porto di Marsala per i prossimi 60 anni. E’ una condizione irricevibile ma non perché lo dico io ma perché sta nelle cose che il porto della quinta città della Sicilia non può essere considerato il club riservato di un imprenditore o di una famiglia d’imprenditori. Lo ritengo un errore strategico. La città deve aprirsi al mondo. Osservo soltanto che l’unico intervento che è stato fatto al porto di Marsala ha la mia firma. Quando mi dissero che il porto si sta interrando sono intervenuta con tutte le soluzioni che c’erano in campo e siamo riusciti a salvare il porto da un futuro grigio. Ora punto alla sua messa in sicurezza non certo a renderlo ostaggio di una cementificazione selvaggia camuffata da iniziativa di progresso. Il porto deve aprirci a nuovi scambi commerciali, turistici e a tutti i movimenti economici e gli indotti ad esso collegati. La città deve averne un beneficio concreto che possa riverberarsi su tutto il territorio comunale. C’è il progetto e ci sono i finanziamenti. Anche su questo punto bisogna essere chiari. Il progetto non è embrionale ma DEFINITIVO come asseverato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Ufficio 4 Opere Marittime per la Sicilia- prot. 0007244 del 23.03.2012.I fondi per realizzare le opere di messa in sicurezza ci sono. L’intervento sul porto di Marsala è inserito nell’Accordo di Programma Quadro. Non si possono continuare a dire autentiche menzogne sulla finanziabilità e sul progetto. Mi chiedo poi perché se ci sono così tanti dubbi sul progetto del Genio Civile Opere Marittime, il progettista dell’intervento privato non abbia sentito il dovere di prendere la parola durante il consiglio straordinario ed aperto per confrontarsi con l’ingegnere Viviano, al quale comunque chiederò di rispondere personalmente ad una serie di informazioni errate, per usare un eufemismo. In ogni caso, risulta incomprensibile comprendere le ragioni di chi, invece di entusiasmarsi, si preoccupa del fatto che la nostra città stia per ottenere un ENORME finanziamento (il più grande come importo mai stanziato sul nostro territorio) che rappresenterà un sicuro ed importante motore di sviluppo economico.

Questa invece la dichiarazione di Salvatore Ombra che era stata resa nota ieri:

Quanto asserito dall’Adamo conferma e dimostra ancora una volta le enormi bugie su cui essa sta basando la sua campagna elettorale.
Finalmente infatti si comprende, per sua stessa voce, che il progetto Regionale di messa in sicurezza del porto, così tanto sbandierato nella sua campagna elettorale come esistente e finanziato, è stato consegnato alla Regione solo adesso, quindi è ovviamente privo di qualunque parere tecnico da parte degli enti competenti.
Ad oggi l’unica certezza è l’unanime bocciatura, per problemi di sicurezza della navigazione, da parte degli stessi spedizionieri portuali di Marsala, in qualità di potenziali fruitori dell’opera.

Dal punto di vista economico, appare oggi ancor più chiaro e palese che il progetto del duetto Adamo/Viviano, essendo appena stato elaborato, non può essere stato ovviamente recepito in alcun accordo di Programma tra Stato e Regione e quindi è sprovvisto di qualsiasi copertura finanziaria.
Tale condizione è ulteriormente aggravata dal fatto che lo Stato con delibera CIPE 1/2011 ha bloccato a tempo indeterminato, per mancanza di fondi, qualsiasi finanziamento di nuove opere portuali pubbliche per l’intera Sicilia.

Oggi dietro al progetto pubblico emerge sempre di più l’estrema paura dell’Adamo di perdere opportunità di “controllo” del territorio e la chiara strategia di boicottaggio dell’iniziativa del "Marina di Marsala", che prevede a carico dei privati anche la realizzazione delle opere di riqualificazione dell’intero bacino portuale.
Poco importa se a pagarne le spese saranno i cittadini Marsalesi, i quali dovranno rinunciare ad una Marsala turisticamente di “serie A” ed alla generazione di un indotto di oltre 3000 nuovi posti di lavoro, per la chimera di un progetto pubblico che purtroppo non sarà mai finanziato e conseguentemente realizzato.

Assistiamo ancora una volta al colpo di coda di una vecchia politica che, pur avendo avuto 20 anni per produrre qualcosa di serio e concreto per la città, cerca invano di imbonire ed illudere gli elettori in qualcosa in cui nessuno, nemmeno lei stessa, ha ragione di credere.