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03/05/2012 04:02:46

Su Caravà anche la scure della Corte dei Conti: deve restituire più di 300.000 euro

 Non bastavano i processi per concussione e l'indagine antimafia che lo ha coinvolto come elemento di raccordo tra le famiglie campobellesi e la pubblica amministrazione. Adesso si abbatte su di lui anche la scure della Corte dei Conti. La Procura della magistratura contabile ha chiesto infatti al Ciro Caravà, e agli ex assessori della sua Giunta dal 2006 al 2008 (tutti facenti riferimento al centrosinistra), la restituzione di una cifra pari a 336.000 euro per alcune consulenze date illegittimamente. 

Il processo della Corte dei Conti comincerà nelle prossime settimane. Ma fa impressione la mole di documentazione raccolta dai giudici palermitani (materiale raccolto nel tempo dalla Guardia di Finanza, dopo le segnalazioni di alcuni consiglieri di minoranza, tra i quali il più attivo il giovane Vito Manciaracina). Sono infatti circa 60 gli incarichi conferiti indebitamente. 

Tra i consulenti più contestati, la nomina di un esperto per la discarica comprensoriale. Una delibera che fu approvata dall'intera Giunta. Ed è per questo che la Procura della Corte dei Conti ha chiesto 6000 euro ad ogni assessore che era presente alla riunione. 

Poi ci sono tutti gli altri incarichi, conferiti ad individui "senza professionalità", sottolinea la Corte dei Conti, ed in maniera illegale. L'illegalità - come in altre cose a Campobello - è evidente. Lo scrivono gli stessi procuratori della Corte dei Conti  (il sostituto Licastro), notando che nei Comuni fino a 30.000 abitanti, come Campobello di Mazara, la legge è molto chiara, ed impone un tetto massimo di due tra esperti o consulenti a vario titolo, ed invece nel Comune amministrato dal Sindaco Caravà il limite era violato in maniera "parossistica". 

Ma su quali dati si basa la Corte dei Conti? Questo è il bello (e fa capire tanto di quanto sia lenta la giustizia in Italia). Perchè, nel 2012, si sta aprendo di fatto un processo per chiedere a Caravà i soldi spesi senza regole per fatti risalenti ad un periodo tra il 2006 al 2008. Infatti l'azione della Procura ha preso le mosse non dalle ultime indagine dell'operazione "Campus Belli" o dagli articoli di stampa degli ultimi anni, ma dalla relazione della prima commissione prefettizia di accesso agli atti, quella che operò a Campobello nel 2009. Quindi, ricapitolando, una consulenza illegittima conferita nel 2006, nonostante sia accertata (da articoli di stampa, interrogazioni, denunce) nello stesso anno, finisce in una relazione solo nel 2009. La relazione viene inviata per conoscenza alla magistratura contabile nel 2011, e la richiesta di restituzione delle cifre (alle quali, ovviamente seguirà un processo con due gradi di giudizio) avviene nel 2012. Tutto terminerà non prima del 2013.....