Oggi saranno interrogati, al fine di chiarire la propria posizione davanti ad un magistrato, Pietro Russo, Francesco Di Giovanni e Gaspare Castano, capitani rispettivamente dei motopesca "Boccia II", "Antonino Sirrato" e "Maestrale".
Le tre imbarcazioni sono ormeggiate nel porto cirenaico sotto sorveglianza di uomini armati, a bordo, su ognuno dei tre pescherecci, sono rimasti il motorista ed il nostromo, mentre gli altri 13 marittimi si trovano da sabato pomeriggio in una caserma
Ad assistere i marittimi vi è il console italiano a Bengasi, Guido De Sanctis che fin dalle prime ore del sequestro è stato loro vicino fornendo viveri e anche il supporto legale. Si attendono sviluppi nelle prossime ore.
Della vicenda è stata interessata anche la portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Laura Boldrini, che sarebbe stata contattata a seguito della richiesta del capitano Pietro Russo il quale proprio qualche anno fa aveva ricevuto dalla Boldrini un riconoscimento per aver salvato decine di immigrati da morte sicura durante una traversata nel Canale di Sicilia.
In qualche modo i marittimi, attraverso il console De Sanctis, hanno rassicurato le rispettive famiglie: stanno bene e sono fiduciosi per una soluzione della questione.
Oggi, dopo l’interrogatorio, il console De Sanctis chiederà che i marittimi possano far ritorno almeno a bordo dei motopesca.
Nel frattempo questa mattina a Mazara del Vallo sono approdati 31 migranti. Allarmato il sindaco Nicola Cristaldi."Daremo ospitalita' anche a queste persone ma il fenomeno e' diventato pesante per la nostra citta' - dice - Solo pochi giorni fa ho scritto al presidente del Consiglio Monti chiedendo rimborsi finanziari e contributi per la sistemazione di locali, che sarebbero idonei all'accoglienza momentanea, ma ancora nessuna risposta". "Ormai e' chiaro che Mazara del Vallo e' individuata come sede di approdo dei disperati che vengono dal mare - prosegue il primo cittadino - Recentemente gli immigrati hanno quasi distrutto una parte dell'edificio di S.Agostino, un raid che non ci consente di portare avanti il nostro progetto che vede lo stesso edificio destinato ad albergo''.