La Corte, assieme ai Pubblici Ministeri e alle altre parti in causa, hanno deciso di acquisire agli atti altre dichiarazioni rese dal Sipala per verificarne l'attendibilità
11.30 - Il Colonnello dei Carabinieri Elio Dell'Anna sta testimoniando nell'Aula Giovanni Falcone del Tribunale di Trapani.
Dell’Anna: "ricordo di essere stato mandato a Milano dalla Procura di Trapani. Per cercare di vedere se c’erano delle connessioni tra l’omicidio Rostagno e quello del commissario Calabresi. Incontrai il Dott. Lombardi, Giudice Istruttore del Processo Calabresi. L’imput venne dalla Procura di Trapani, nell’ottica che i due omicidi potevano essere collegati. Io allegai le dichiarazioni del pentito Leonardo Marino di Lotta Continua. La mia fu una relazione di servizio. L’ipotesi investigativa poteva essere seguita".
Avv:Galuffo (Difensore di Mazzara) : "era una ipotesi o una convizione?"
Dell’Anna: "io ero digiuno di terrorismo, ma il dott. Lombardi no, ricordo che scambiando con lui le nostre impressioni sulla vicenda, mi ha detto che l’ipotesi poteva trovare fondamento. Noi dovevamo vedere se l’ipotesi di questo collegamento dei due omicidi poteva essere percorribile. Lombardi mi disse che il delitto Rostagno poteva essere inquadrato in un rapporto di collegamento con quello del Calabresi. Mi parlò di un avvocato che aveva chiesto un colloquio riservato con lui, per parlare della vicenda Calabresi. Mi disse che Rostgano voleva avere un colloquio con il magistrato. C’era stato un abboccamento con l’avvocato Pisapia che aveva chiesto un incontro riservato con il Giudice".
Pm Del Bene: "Colonnello, lei ha subito un processo penale?".
Dell'Anna: " Si, il mio promemoria fu pubblicato in due giornali. Il Dott. Lombardi negò l’incontro e il colloquio che avevamo avuto. Adriano Sofri denunciò me e il Giudice Lombardi. Fui chiamato dalla Procura di Caltanissetta e ci fu un decreto di archiviazione".
Del bene: "nel 1992 quale indagini furono fatte per percorrere la pista mafiosa? Per l’omicidio Rostagno?. La pista mafiosa fu trascurata o No?
Dell’Anna: "nessuna indagine. Non ho ricevuto deleghe per la pista mafiosa".
Nuova udienza del Processo Rostagno. I testi Sipala, Lo Schiavo e il consulente tecnico della difesa Soldati, saranno ascoltati questa mattina, davanti alla Corte d'Assise di Trapani. Nel corso dell'ultima udienza ha testimoniato Gioacchino Vizzini, ex deputato regionale del Pci.
“Trapani era dominata da un potere che più che occulto direi visibile perché non faceva nulla per nascondersi”, ha dichiarato Vizzini. “C’era un controllo diretto, pieno, di tutte le attività che si svolgevano in città”. In quel periodo, ha ricordato Vizzini, si viveva a Trapani una situazione di apparente calma. L’esistenza della mafia veniva messa in dubbio anche dalle stesse istituzioni.
“L’allora sindaco Erasmo Garuccio – ha ricordato l’ex deputato – anziché dire che la mafia c’era e la si combatteva arrivò a negarne l’esistenza”. La mafia in realtà c’era e faceva affari. La criminalità organizzata poteva contare sull’apporto di politici influenti, come l’on. Francesco Canino, finito in manette molti anni dopo nell’ambito di un’inchiesta di mafia. Per quanto riguarda Mauro Rostagno, Vizzini ha aggiunto che era uno dei pochi se non l'unico a parlare di mafia e corruzione. Era diverso dai suoi colleghi – dice Vizzini – eravamo in contatto e spesso con lui si sono affrontati tanti argomenti spinosi.
Le inchieste di Rostagno, la sua attività giornalistica, sono state prese come spunto dall'on. Vizzini per poter fare delle interrogazini parlamentari. La vicenda Gladio - la struttura paramilitare che per anni ha operato in Italia con il compito di contrastare un' invasione comunista nel nostro paese - fu una delle tematiche che l'on. Vizzini discusse con Rostagno.”Sapevamo di essere spiati. Ne avevamo la netta percezione anche se all’epoca, ovviamente, non sapevamo ancora il nome della struttura e di coloro che vi operavano”.
A conclusione di testimonianza, Vizzini ha parlato anche della pista in disuso di Kinisia, dove c'erano delle strane attività anche con decolli e atterraggi lampo. “Fui avvisato della situazione di Kinisia e ne parlai con Mauro Rostagno, il quale era già a conoscenza dei fatti”.
Carlo Rallo