Finiva così, nel modo più brutale la straordinaria esistenza, di un uomo di profonda cultura e umanità che aveva cercato di ricostruire la rinascita di un popolo. Nel mito di un incrocio delle civiltà occidentali e orientali, trasformando pure il terremoto del Belice in occasione di riscatto, da senatore e sindaco di Gibellina.
Corrao fu assassinato nella sua camera da letto, nell’appartamento dove viveva da qualche anno e che si trova all’interno del baglio che ospita la Fondazione Orestiadi, l’ente al quale si dedicava anima e corpo. Del delitto si è autoaccusato il domestico, Saiful Islam, 21 anni originario del Bangladesh.
L’ex parlamentare aveva assunto il domestico due anni prima; il ragazzo viveva in un appartamento attiguo a quello di Corrao. Tra i due i rapporti erano buoni; il ragazzo spediva parte dello stipendio alla famiglia in Bangladesh per pagare gli studi a un fratello e da qualche giorno stava facendo pratica per prendere la patente, grazie proprio all’aiuto di Corrao. L’ex senatore era un personaggio molto eccentrico, che vestiva in modo vistoso indossando cappelli a larghe falde e lunghe sciarpe bianche. Anche per questo motivo non passava di certo inosservato. Nel 1975 era stato vittima di un attentato intimidatorio: una carica di esplosivo venne piazzata nella sua villa sul Monte Bonifato, nei pressi di Alcamo (Tp), il paese dove era nato. Secondo gli atti dell’inchiesta nell’atto intimidatorio era coinvolto un giovane tunisino che aveva rapporti con l’esponente politico. A Gibellina era amato, quasi adorato. Ma la sua fama oltrepassava i confini nazionali.
L’attività della Fodazione Orestiadi di cui Corrao è stato fondatore, promotore e presidente, consacrando la sua vita all’arte e alla cultura, è continuata grazie all’impegno dei suoi fedelissimi e della figlia Francesca, diventata presidente.
Oggi Gibellina vuole rendere omaggio alla memoria di Corrao, con una giornata dedicata all’arte e alla musica. Sarà anche l’ultimo appuntamento delle Orestiadi che a settembre prevede un’appendice con lo spettacolo «Santa e Rosalia» di Franco Scaldati. La giornata inizierà alle 19 al Museo Civico intitolato al sen. Corrao, con l’inaugurazione della mostra "Omaggio a Ludovico Corrao", realizzata dal Comune e dalla Fondazione Orestiadi, curata da Achille Bonito Oliva, con l’allestimento a cura di Vincenzo Fiammetta e le schede in catalogo di Giorgia Salerno. Saranno esposte opere custodite al Museo di Gibellina, bozzetti e maquettes di artisti di primo piano, fra cui Consagra, Guttuso, Isgrò, Pomodoro, Quaroni e Schifano.
La giornata proseguirà al Baglio Di Stefano, dove in uno degli atelier sarà proiettato il reportage fotografico di Tamara Triffez, «Gibellina. I sogni che risvegliano» (2010). Una passeggiata tra le opere di Cascella, Paladino, Rotella, Pomodoro, Uncini, Mendini, Melotti, e altri ancora. Al piano superiore della Casa baronale sarà possibile ammirare una selezione del primo nucleo della donazione Corrao che ha contribuito a costituire il patrimonio della Fondazione. Aperte
anche le mostre Islam in Sicilia, archeologia, etnoantropologia, contemporanea, multimediale (fino al 15 settembre), e Appunti (e ombre): opere di Michele Canzoneri e Giovanni Pepi (fino al 15 settembre). Alle 21,15, sempre al Baglio Di Stefano, è in programma «Spasimo», il concerto di Giovanni Sollima dedicato a Corrao. Composto nel 1995 su commissione del Teatro Massimo di Palermo per celebrare la fine dei lavori di restauro e l’apertura al pubblico della chiesa di Santa Maria dello Spasimo.