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15/08/2012 04:46:58

Continuano a stupire gli scavi a Selinunte: trovati i resti di un tempio arcaico

Sono i resti di un grande tempio arcaico che, alla luce dei dati stratigrafici e dei materiali archeologici, risulta essere il più antico dell’area.
Nei mesi scorsi erano già stati identificati parte del muro e del pavimento, adesso sono stati messi in luce due fori di palo di grandi dimensioni, che potrebbero essere i resti del colonnato centrale. La ceramica rinvenuta in prossimità dei fori di palo è stata datata intorno al 650-625 a.C., inclusa un vaso dalla forma allungata (lekythos) di stile protocorinzio con animali che pascolano.
E’ un’altra scoperta eccezionale – ha detto l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Sebastiano Missineo – dopo quella effettuata nelle scorse settimane nella parte sud della Villa del Casale di Piazza Armerina. E’ la prova, se ancora ce ne fosse bisogno, che la Sicilia è un giacimento di tesori ancora in parte inesplorato, che devono essere tutelati e conservati per non lasciarli all’incuria o, peggio, nelle mani di trafficanti senza scrupoli.
Nel tempio arcaico ci sono abbondanti tracce di incendio, devastazione, e sono state trovate punte di frecce, riferibili alla presa cartaginese della città nel 409 a.C ma anche i i frammenti di una lekythos attica a fondo bianco (ca.480 a.C.) confrontabile in stile con analoghe opere del pittore Douris, o i frammenti delle terrecotte architettoniche policrome del Tempio C e di altri edifici arcaici dell’Acropoli.
"Questo predecessore del Tempio R – dice Clemente Marconi, professore all’Institute of Fine Arts della New York University e responsabile dello scavo per la parte americana – è al momento il tempio più antico di Selinunte, e uno dei templi più antichi fin qui scavati in Sicilia".

Gli scavi archeologici di Selinunte ebbero inizio nel 1825 ad opera di due architetti inglesi, Harris ed Angeli, che vi scoprirono alcune delle metope che ora si trovano presso il Museo archeologico regionale di Palermo. Da allora sono continuati quasi ininterrottamente e continuano ancora oggi; data la vastità della zona, gran parte della città resta ancora sotto terra.