Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
04/09/2012 04:32:44

Scomparsa di Denise Pipitone. Piera Maggio all'attacco di procura e magistrati

Supportata dal suo legale, l'avv. Giacomo Frazzitta, Piera Maggio ha attaccato l'attività investigativa e l'iter processuale. Ad oggi sono 20 le udienze svolte al Tribunale di Marsala dove si celebra il processo in cui sono imputati per sequestro di minore Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise (hanno in comune il padre) e il suo ex fidanzato tunisino Gaspare Ghaleb, che deve rispondere di false dichiarazioni al pm. La madre di Jessica, Anna Corona, è invece indagata in un secondo filone di indagine. Secondo Piera Maggio il processo dovrebbe procedere più speditamente, ma in realtà la conduzione delle udienze è spesso ostacolata non dalla burocrazia giudiziaria ma delle tensioni in aula tra le diverse parti. Va precisato inoltre che non si può chiedere al processo, o ai giudici del processo, di svelare il mistero di dove sia Denise, perchè - come è nella logica del diritto - è la Procura (a cui va tanta responsabilità, invece) a svolgere le indagini, mentre il giudice è chiamato solamente a decidere, sulla base delle prove, se gli imputati hanno commesso un reato.
«Da un anno e mezzo - ha detto Piera Maggio - non ho più notizie dell'indagine riaperta nel 2010. A giugno abbiamo depositato in Procura un sollecito per avere l'esito dell'indagine e sapere delle decisioni della Procura di Marsala. Non sono state approfondite le gravi affermazioni che il consulente Genchi fece su un poliziotto allora capo del Commissariato di Mazara e sulla vicinanza tra la moglie di quest'ultimo e Anna Corona».
Sulla questione l'avv. Frazzitta ha aggiunto: «Due donne (alludendo a Jessica Pulizi e Anna Corona) vengono lasciate in una stanza, con le finestre aperte, del Commissariato e la microspia messa accanto a un condizionatore acceso al massimo, ovvio che non si senta bene la registrazione di quanto si sono dette. Le stesse, pur segnalate, a seguito dei sospetti di Piera Maggio, informalmente dopo un'ora dalla scomparsa di Denise, non sono state pedinate».
«Non mi risulta - ha aggiunto Maggio - che siano stati effettuati posti di blocco. L'indagine è stata inquinata fin dalle primissime ore».
Piera Maggio ha criticato aspramente la magistratura per i continui trasferimenti dei magistrati che hanno condotto l'indagine: 11 in 8 anni, e per la mancata valutazione di importanti aspetti peritali. Si è riferita in particolare al prof. Roberto Cusani, ordinario di telecomunicazioni alla Sapienza di Roma.
«Potrebbe - ha detto - apportare un importante contributo al dibattimento, invece è stato messo da parte. Il Tribunale ha ritenuto ammissibili interrogazioni su sogni ed esoterismo, è scandaloso».
Alla conferenza stampa era presente pure il padre naturale di Denise, Piero Pulizzi, che ha affermato: «Condivido le esternazioni di Piera, anche io ho forti dubbi sull'attività investigativa e processuale. Voglio la verità. La vittima di questa vicenda è la mia piccola Denise».