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17/09/2012 18:46:13

Imu, il sindacato dei consumatori Adoc chiede un incontro con i Sindaci della provincia di Trapani

Il presidente   Giuseppe Amodeo scrive: «Le famiglie sono allo stremo e già risparmiano sui generi alimentari e su quelli di prima necessità. In tanti hanno varcato la soglia della povertà. Alle famiglie, dopo il dimezzamento del loro potere d'acquisto, dopo l'adozione dell'euro, del volatizzarsi dei loro risparmi, per chi li aveva, a causa delle speculazioni finanziarie, con la vendita ad ignari risparmiatori di titoli ed altri prodotti spazzatura appioppati dalle banche, è stato imposto il deprezzamento anche della loro casa, che è diventata un bene di lusso».
Amodeo rileva  che  «tante famiglie, dalle nostre parti, per tradizione, hanno investito i loro risparmi in seconde case da donare ai figli o in case di villeggiatura che risultano, per questa ragione, le più tassate, e nella maggior parte dei casi, con le aliquote massime".  L'aliquota di base per la prima casa è del 4 per mille. Può essere aumentata o diminuita del 2 per mille dalle amministrazioni locali. Per le altre abitazioni l'aliquota è del 7,6 per mille. Anche in questo caso c'è un margine di discrezionalità nell'imposizione comunale. La variazione è del 3 per mille in aumento o in diminuzione (massimo e minimo).
Si può intervenire sulle detrazioni, 200 euro per la prima casa e 50 euro per ogni figlio fino all'età di 26 anni per un massimo di 400 euro. L'Adoc ritiene che vi siano le condizioni per non aumentare le aliquote. Finora nei Comuni dove l'Imu ha fatto passi avanti nella sua definizione, è invece emerso che la tutela della prima casa lasciando invariata l'aliquota, porta, inevitabilmente, a caricare sulle altre case la mancanza di gettito. Per il sindacato dei consumatori le risorse devono essere cercate altrove. Nella lotta all'evasione fiscale, come primo esempio.
«E' ormai macroscopica - aggiunge Amodeo - e non è più sopportabile. C'è il rischio di una vera e propria disubbidienza fiscale».
Altro settore da colpire, quello dei costi della politica. Amministratori e consiglieri sono chiamati a ridurre i rispettivi compensi «dimostrando di volere contribuire al sacrificio comune».