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24/09/2012 08:34:39

Regione Sicilia, fondi ai partiti: è record nazionale

Su un totale di 70 milioni di euro annui, con i suoi 12,6 milioni la Sicilia – seguita in classifica dalla Lombardia con 11 milioni, dal Lazio con 8,9 milioni (ma in questi giorni si parla di quasi 14 milioni) e dal Piemonte con 7,5 milioni – è al primo posto per fiume di denaro pubblico che ogni anno scorre nelle casse dei gruppi. L’Ars guarda dall’alto le assemblee dell’Umbria e della Val d’Aosta, le regioni più «virtuose», con cifre che si aggirano sul mezzo milione di euro.
Ma l’Ars vince anche il confronto per gli stipendi dei suoi consiglieri, detti deputati. Nonostante alcuni tagli ai cosiddetti costi della politica effettuati nel 2011, per pagare gli stipendi il Parlamento spende circa 21 milioni all’anno. Da febbraio di quest’anno, la retribuzione media di un deputato «semplice», che non ha, cioè, cariche suppletive nel consiglio di presidenza o in una delle nove commissioni, è di 9.787 euro al mese. La busta paga comprende: l’indennità di base netta pari a 5.101 euro, la diaria di 3.500 euro netti (per pagare ad esempio le spese di segreteria), concessa anche a chi vive a Palermo, le spese di trasporto ferroviario, aereo e marittimo pari a 841 euro e le spese telefoniche per un ammontare di 345 euro. Un’assenza dalle sedute parlamentari in cui si vota costa al deputato 224 euro in meno di diaria.
Lo stipendio lievita ancora grazie all’indennità di trasporto su gomma per le spese sostenute per raggiungere l’Ars. Se il deputato percorre una distanza di massimo 100 chilometri avrà al mese altri 1.107 euro, che fanno crescere il suo stipendio fino a 10.894 euro. Se, invece, l’onorevole si sposta dalla provincia di provenienza a Palermo avrà sul suo conto altri 1.331 euro e il suo stipendio ammonterà a 11.118 euro. Leggermente più basso lo stipendio di chi vive a Palermo pari a circa 10.340 euro. Se a queste cifre aggiungiamo, poi, il cosiddetto «fuori-busta» dei deputati, i soldi per i «portaborse», i compensi arrivano a quasi 15 mila euro. Il contributo «per le spese per l’esercizio del mandato» è pari, infatti, a 4.180 euro al mese. Somme, queste, con cui l’onorevole dovrebbe pagare il portaborse, gli assistenti e le manifestazioni che organizza per mantenere il suo rapporto col territorio. Da quest’anno, solo la metà della somma viene erogata dall’Ars direttamente nella busta paga del deputato, l’altra metà è il gruppo a girarla al deputato ogni mese.
Questa è la busta paga di uno dei parlamentari che non ha cariche aggiuntive, per il solo fatto, cioè di avere un seggio all’Ars. Perché un gettone suppletivo (indennità di funzione) è previsto se si ricoprono cariche all’interno del Parlamento. E così le retribuzioni lievitano ancora. L’indennità del Presidente supera i 20 mila euro mensili, perché per la sua carica è prevista un’indennità di funzione di 6.951 euro. Lo stipendio dei due vicepresidenti supera i 19.600 euro, grazie ad un bonus di 4.634 euro. La busta paga dei deputati questori è di circa 19 mila euro, arricchita da un bonus di 4.178 euro. I due deputati segretari e i presidenti di commissione hanno un compenso di quasi 18 mila euro, avendo un gettone aggiuntivo di circa 3 mila euro. I vice presidenti delle commissioni arrivano a 15.746 euro, ricevendo un bonus di 746 euro. Nel gradino «più basso» si collocano i segretari delle commissioni con 15.373 euro, ricevendo un gettone di circa 373 euro.