Tra le azioni che possono essere finanziate con i bonus, figurano tre differenti strade, di cui una che riguarda l'occupazione e il reinserimento lavorativo, con due alternative iniziative: sostegno di lavoratrici con contratto di lavoro non a tempo indeterminato, in particolare giovani neolaureate e neodiplomate. I progetti devono mirare a stabilizzare la situazione occupazionale in misura non inferiore al 50% delle destinatarie. L'assunzione a tempo indeterminato va fatta entro i termini di chiusura del progetto; sostegno a disoccupate, inattive, in cassa integrazione e/o mobilità, con particolare attenzione alle donne d'età sopra i 45 anni. Anche in questo caso i progetti devono mirare a stabilizzare la situazione
occupazionale in misura almeno del 50% delle destinatarie, con assunzione a
tempo indeterminato entro i termini di chiusura del progetto. La seconda azione riguarda invece la costituzione o il consolidamento dell'impresa, con finanziamento dei progetti relativi alla costituzione di una o più imprese a titolarità o prevalenza femminile nella compagine societaria, al fine di agevolare l'inserimento o il reinserimento lavorativo di donne, e i progetti a consolidare una o più imprese femminili. Terza linea guida riguarda invece quelle iniziative finalizzate a favorire la qualità della vita personale e professionale; conciliazione e valorizzazione del benessere sociale e lavorativo; rimozione dei pregiudizi culturali attraverso il superamento degli stereotipi in un'ottica di pari opportunità; diffusione delle indicazioni che emergono dalle strategie
comunitarie. “ Siamo convinti che tra i ruoli che la politica ci assegna ci sia anche quello di portare a conoscenza della cittadinanza delle importanti iniziative come questa- afferma l’assessore Giacalone- fare impresa è oggi sempre più difficile quindi riteniamo che la partecipazione a bandi come questo con progetti validi ed efficaci, possa essere un volano importante per la ripresa della economia e per dare opportunità di crescita e sviluppo a tante donne che oggi vengono spesso messe ai margini della macchina produttiva”.