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21/10/2012 10:04:04

Mazara, tunisino tenta di dar fuoco ad un peschereccio. Arrestato

 Il fatto è avvenuto di giovedì bordo del motopesca «Pietro Giacalone» che si trovava a pescare a circa 70 miglia ovest di Marettimo. Intorno alle 10 un membro dell'equipaggio, composto da quattro italiani e tre tunisini, è salito nella cabina comando del capitano Francesco Eugenio Giacalone minacciandolo di morte, armato di coltello, se non lo avesse sbarcato al più presto.
Sono così seguiti attimi di panico con il resto dell'equipaggio impegnato a sedare l'ira del marittimo, A.M., 50enne tunisino. Il comandante Giacalone ha avvertito il fratello Costantino, anch'egli armatore del motopesca che ha avvisato la Capitaneria. Dopo aver stabilito un contatto radio tra la sala operativa e il comandante del motopesca si è appreso che il marò era andato più volte in escandescenze, minacciando prima e poi appiccando un incendio nella propria cabina che però è stato subito estinto dall'equipaggio.
Eugenio Giacalone ha ordinato all'equipaggio di chiudere il tunisino nella propria cabina, e poi è stato costretto a richiedere l'urgente intervento delle autorità marittime.
Così, sotto il coordinamento della Direzione di Palermo, in contatto con la Procura di Marsala, tre motovedette di carabinieri, squadra navale della Guardia di Finanza e della Capitaneria, hanno raggiunto il peschereccio che, facendo rotta in direzione del porto di Mazara, si trovava a circa 40 miglia ovest di Marettimo. Alle 22 circa il motopesca, scortato dalle motovedette, è giunto in porto dove una squadra di polizia giudiziaria, dopo aver sentito il capitano ed alcuni membri dell'equipaggio, ha disposto l'arresto del marittimo che è stato accompagnato presso la camera di sicurezza dei carabinieri in attesa di determinazioni del sostituto procuratore.