L'assalto risale al 26 gennaio 2011: i rapinatori, dopo aver interrotto l'erogazione della corrente elettrica, fecero irruzione, armati di fucile e coltelli, all'interno di una villa di proprietà di una facoltosa famiglia mazarese. Non riuscendo ad aprire la cassaforte decisero di portarla via e di forzarla successivamente. All'interno c'erano circa 66.000 euro in contanti, numerosi monili e gioielli in oro, con diamanti, in corallo e avorio e 5.000 dollari, oltre a libretti bancari per un ammontare complessivo di circa 100 mila euro.Otto le persone arrestate dalla polizia in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Marsala.
L'indagine, coordinata dal sostituto procuratore di Marsala, Dino Petralia, è stata condotta anche con l'ausilio di sofisticati mezzi tecnici e di esami di laboratorio, ed ha permesso di delineare un variegato mondo legato alla organizzazione e pianificazione di numerosissimi furti e rapine compiuti con la stessa tecnica. Grazie alle intercettazioni ambientali, gli inquirenti hanno infatti acquisito elementi tali da ritenere chiare responsabilità nei confronti degli indagati in ordine ad altre due rapine commesse a Mazara del Vallo nei confronti di donne anziane. Gli investigatori hanno scoperto anche una rete di ricettazione, riciclaggio di oro e preziosi e spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini hanno, infine, consentito di appurare come parte dei proventi delle rapine venissero investiti nel commercio di cocaina.
Ecco il comunicato della polizia di Stato:
Nelle prime ore della mattinata odierna, personale della Polizia di Stato del Commissariato di P.S. di Mazara del Vallo, con la partecipazione operativa di personale della Squadra Mobile e degli altri Commissariati della Provincia, ha dato esecuzione all’Ordinanza di applicazione di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Marsala, Amato su richiesta del Pm Bernardo Petralia a carico di:
1) OTHOMANE Mohamed, di Mazara del Vallo del 1985;
2) FERRANTELLO Vito, di Mazara del Vallo del 1982;
3) ADDOLORATO Federico, di Mazara del Vallo del 1984;
4) CATANIA Antonino, di Mazara del Vallo del 1983;
5) OTHOMANE Semi di Mazara del Vallo del 1989;
6) FINAZZO Carlo, di Mazara del Vallo del 1973;
7) CALAFATO Bernardo, di Mazara del Vallo del 1993
8) ANZALDI Nuccio, di Mazara del Vallo del 1976.
Tutti pregiudicati e noti alle Forze di Polizia, gli stessi sono indagati per rapina aggravata, porto abusivo di arma da fuoco e da taglio, furto e ricettazione.
L’ordinanza, accoglie totalmente l’impianto e le risultanze investigative della sezione investigativa del Commissariato di P.S. di Mazara del Vallo.
L’indagine trova origine a seguito di una rapina in villa, perpetrata in Mazara del Vallo il 26 gennaio 2011, quando alle 19 di quella sera, cinque dei soggetti suddetti, dopo aver interrotto l’erogazione della corrente elettrica, irrompevano armati di fucile e coltelli, all’interno di una villa di proprietà di facoltosi cittadini di questo centro, e sotto la minaccia delle armi riuscivano ad individuare una cassaforte (del tipo a mobile) e non avendo la possibilità di procurarsi le chiavi, malgrado le ripetute violenze e minacce, materialmente la asportavano, caricandola su una autovettura dei proprietari della villa e successivamente, con l’ausilio di altri complici della stessa rapina, riuscivano a forzarla, appropriandosi di quanto in essa contenuto (circa 66.000 euro in contanti, numerosi monili e gioielli in oro, con diamanti, in corallo e avorio e 5.000 dollari in contanti oltre a libretti bancari e documentazione varia).
L’indagine, è stata condotta anche con l’ausilio di sofisticati mezzi tecnici e di esami di laboratorio, ed ha permesso di delineare un variegato mondo legato alla organizzazione e pianificazione di numerosissimi furti e rapine meno eclatanti, e una conseguente rete di ricettazione, di riciclaggio di oro e preziosi e spaccio di sostanze stupefacenti.
In particolare il ritrovamento della cassaforte trafugata aveva consentito alla Polizia Scientifica di repertare alcuni mozziconi di sigaretta dal quale era stato poi estratto il DNA di uno degli indagati, OTHOMANE Mohamed.
La successiva attivazione di servizi di intercettazione, combinata con la sapiente conoscenza del territorio da parte del personale del Commissariato di Mazara del Vallo ha consentito di identificare tutti i soggetti che ebbero a partecipare alla violenta rapina ed anche ad attribuire agli indagati chiare responsabilità in ordine ad altre 2 rapine commesse a Mazara del Vallo nei confronti di anziane donne cui erano stati sottratti oggetti aurei.
Le indagini hanno, infine, consentito di appurare come uno degli indagati (ANZALDI Nuccio), reinvestisse parte dei proventi delle rapine gestendo un remunerativo commercio di cocaina.
Le indagini proseguono al fine di verificare eventuali complicità.