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09/11/2012 05:25:03

A Mazara il processo all'appuntato della Finanza Foderà per lesioni alla moglie. Diffamazione: oggi sentenza sul Sindaco Adamo

Il 12 gennaio 2010 la donna arrivò all’ospedale di Mazara con la milza spappolata, ma non disse che era stata picchiata dal marito. Affermò invece di essere caduta sul terrazzo mentre stendeva il bucato. Poi cambiò nuovamente versione davanti ai pm raccontando di essere caduta dalle scale mentre il marito non era in casa e di averlo visto solo dopo l’intervento chirurgico. Questa seconda versione però secondo gli inquirenti coordinati dal procuratore Alberto Di Pisa viene smentita da due testi.
Anche gli stessi genitori e i fratelli della donna hanno riferito che le lesioni sono state frutto di un incidente domestico. Ma i familiari sono stati intercettati, e dalle registrazioni viene che le lesioni alla donna le ha provocate il marito. Il motivo, tra i più classici, la gelosia. Antonia Castelli infatti avrebbe raccontato al marito di avere una simpatia per un altro uomo. 
Oltre al marito la procura aveva chiesto il rinvio a giudizio di altre sei persone, i familiari, accusati di favoreggiamento per occultare la vicenda e proteggere i due figli dei coniugi.  Di favoreggiamento erano quindi accusati i fratelli della donna, Vincenzo e Antonino Castelli, e quattro cognati. 
Due di questi sono stati rinviati a giudizio assieme al Foderà, mentre per altri la posizione è stata stralciata perchè la competenza a procedere sarebbe delle Procure di Cagliari e Ferrara.

ADAMO - CUDIA. Ed è attesa per oggi la sentenza del Tribunale monocratico di Marsala su un processo per diffamazione scaturito da un'intervista del Sindaco di Marsala, Giulia Adamo al "Volatore" di Rmc 101. Nella puntata del 12 Gennaio 2009, Adamo, che all'epoca aveva appena rotto con il Sindaco Renzo Carini, da lei appoggiato in campagna elettorale, definì "un imbecille" il consigliere comunale Paola Cudia, che eletta nelle file del Pdl - Forza Italia nel 2007 era poi passata con il gruppo Liberi di Massimo Grillo. 

STUDENTE RICONOSCE IN AULA I RAPINATORI. Uno studente di 16 anni di Trapani non ha avuto alcuna titubanza e ha riconosciuto, qualche giorno fa, in udienza, gli uomini che lo avevano rapinato l'8 Maggio del 2010: Leonardo Di Bella e Roberto Santoro. Il fatto è avvenuto nei pressi della villa comunale. «Ero
insieme con due amici. Due giovani ci hanno fermato. Ci hanno chiesto di scambiare venti euro. Ho risposto che avevo solo dieci euro ma loro ci hanno inseguiti. Poco dopo, uscendo dalla villa, ce li siamo ritrovati davanti. Ci hanno chiesto di fare una colletta. Il mio amico mi ha dato una banconota da 5. Avevamo solo 15 euro. Ci hanno detto che erano sufficienti. All’improvviso uno dei due mi ha strappato i soldi di mano e s’è allontanato assieme all’altro». Lo studente si rivolse alla polizia. Gli investigatori gli mostrarono diverse fotografie di pregiudicati e Emanuele riconobbe i due malviventi.  Il processo proseguirà il 4 dicembre.