Gli imputati sono in tutto 13. I sei per i quali è stata chiesta la pena hanno scelto il rito abbreviato; per gli altri il magistrato ha chiesto il rinvio a giudizio.
Il gup dovrebbe pronunciarsi oggi. Le accuse a vario titolo contestate sono: lesioni, sequestro di persona, falso in verbalizzazioni, omissione di atti d'ufficio e favoreggiamento. Il processo è stato chiesto per il capitano Dario Solito, ex comandante della Compagnia di Marsala, accusato con altri di omessa denuncia, per i marescialli Giuseppe Liccardi (all'epoca dei fatti comandante della stazione di Pantelleria) e Claudio Milito, per Luca Salerno, Lorenzo Bellanova, Rocco De Santis e Stefano Ferrante.
A conclusione dell'indagine, il divieto di dimora a Pantelleria fu disposto per Milito, Salerno, Bellanova, De Santis e Ferrante. Per questi e per Petraglia, ritenuti gli autori delle violenze, era stato chiesto l'arresto. Agli altri militari si contesta di non aver denunciato i fatti. L'indagine, condotta dalla sezione di pg della Guardia di finanza della Procura di Marsala, è stata avviata a seguito della denuncia di un marsalese, Vito Sammartano che ha raccontato di essere stato malmenato in caserma dopo essere stato fermato per essere sottoposto all'alcoltest. Nel corso dell'inchiesta sono emersi anche altri episodi simili. Una decina le parti lese.
INGLESE. Confermata, dalla terza sezione della Corte d'Appello la condanna a dieci mesi di reclusione per il dottore Federico Inglese, cardiologo dell'ospedale Sant'Antonio di Trapani chiamato a rispondere di omicidio colposo. Il procedimento scaturiva da un'indagine avviata a seguito della morte di un paziente, Alberto Di Bella, deceduto 4 anni fa a causa di un infarto. L'uomo si presentò al Pronto soccorso e disse di avere un forte dolore al petto. Fu inviato nel reparto Cardiologia. Il dottore Federico Inglese, in servizio al momento dell'arrivo del paziente, non avrebbe rilevato tempestivamente la natura del malessere. Il medico dispose il ricovero in cardiologia e non in quello di terapia intensiva. Non richiese gli esami degli enzimi cardiaci, essenziali per accertare la presenza di infarto del miocardio, con la necessaria urgenza. Una grave omissione, secondo gli inquirenti. Nelle indagini era stato coinvolto anche un altro medico, il dottore Maurizio Abbrignani, subentrato al collega nel corso della giornata. Secondo gli inquirenti non aveva predisposto in tempi celeri i necessari esami attraverso i quali sarebbe stato possibile rilevare l'infarto in corso. Il medico fu però assolto in primo grado. La Corte d'Appello ha confermato la condanna del cardiologo al risarcimento del danno in favore delle parti civili, figlie e moglie del Di Bella, difese dall'avvocato Danilo Frattagli.
DROGA. Un alcamese di 22 anni, Riccardo Faro Scurto, è stato arrestato dai carabinieri, in seguito ad una condanna definitiva per detenzione ai fini di spaccio. Il giovane, pregiudicato nullafacente, deve scontare una pena di due anni e sei mesi per fatti risalenti ad un paio di anni fa, quando venne arrestato ad Alcamo perché sorpreso in possesso di droga. La Procura ha emesso un ordine di carcerazione che è stato eseguito lo scorso venerdì pomeriggio dai militari. Scurto è stato prelevato presso la sua abitazione e trasferito nella casa circondariale San Giuliano, dove espierà la pena.