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31/01/2013 05:08:02

Assenti quasi tutti i vip nel processo Imart a Marsala. C'è l'autore de Le Iene, Squarcia: "Sono stato al gioco per fare il servizio"

12:30 - Petralia cita una dichiarazione di Squarcia su una telefonata tra Lele Mora e lo stesso autore in cui Squarcia racconta all'agente di vip dei fatti di Aleci e Richichi parlando di ricatti. A quel punto Lele Mora ha chiuso la chiamato.

12:20 - Squarcia adesso risponde alle domande dell'avvocato Traina, che difende Richichi. "Le mail mandatemi da Richichi le sottoposi ai miei avvocati. Nel momento in cui ricevetti la proposta avevo capito che poteva nascere un servizio. Prima avevo pensato di fare un servizio con Striscia la Notizia, avevo parlato con Max Laudadio, ma non aveva tempo. Quindi è stato deciso con Le Iene."

Che vuol dire quando ha detto 'ho finto di accettare le proposte'?.  "Che non avevo alcuna intenzione di pagare un euro, facevo la parte di quello che aveva paura di essere sputtanato. Dopo il servizio con Richichi mi sono scambiato sms, gli ho mandato un sms di solidarietà. Non è un criminale. E' una persona secondo me in gamba. Non mi ha mai recato un timore".

12:00 -  "Giulio Golia aspettava che io fissassi l'appuntamento con la Imart. In pratica sono io l'autore del servizio. Ho passato due settimane per cercare di convincerli a fare un assegno.

Cercavo di convincere Richichi per fissare un appuntamento anche con Aleci. Sono arrivato a Palermo e ho incontrato Richichi, avevo la telecamera nascosta. Tra l'altro è un ragazzo simpatico, se fosse per me l'assumerei. Abbiamo pranzato assieme, ho fatto la parte di persona preoccupata. Poi sono riuscito a farmi dire i nomi degli altri personaggi coinvolti. Poi sono venuto a Marsala, abbiamo incontrato anche Aleci. Golia ci seguiva, appena Richichi e Aleci si sono trovati nella stessa stanza, io sono uscito ed è entrato Giulio Golia con la telecamera".

11:50 - "Sono stato al gioco, per fare servizio. Per me si poteva pubblicare il libro. Ho cambiato il testo da lì c'è stato un botta e risposta per i soldi. C'era un'insistenza per il pagamento. Io avevo l'esigenza di portare Giulio Golia per le Iene" "Quando l'ha vista ha pensato 'questa è una cosa da far conoscere a tutti?" chiede Petralia. "Certo, la nostra è una trasmissione di denuncia".

11:40 - Squarcia: "Dopo le prime mail, in quanto sono anche autore de Le Iene, ho pensato di fare un servizio".

Il pm legge un precedente verbale in cui Squarcia dice che "Il testo come era era lesivo della privacy, mi venivano attribuite delle ricostruzioni di fantasia". "Succede che arriva la mail che fa scattare tutto il resto - continua squarcia - in cui c'è scritto che potevo seguire due strade una le vie legali e l'altra quella di entrare nella società, essere coeditore del libro e avere i diritti editoriali". Petralia legge una mail di Richichi in cui scrive a Squarcia "qualora volesse scegliere la via commerciale formuli proposta da 25-30 mila euro". Squarcia: "Da subito il mio interesse era puramente professionale".

11: 30 - Squarcia sta rispondendo alle domande su come ha conosciuto al pornostar: "Ho conosciuto Sonia Faccio quando stavamo realizzando una puntata di Scherzi a Parte.

Dovevamo fare uno scherzo a Martina Colombari e mi serviva una persona disinibita, e abbiamo fatto un casting. Non ho avuto una relazione amorosa. Ho però avuto una relazione fisica. L'ho sentita di recente. Mi aveva detto che stava scrivendo un libro, mi ha anche fatto leggere la parte che riguardava anche me. Mi arriva la bozza dall'editore con il paragrafo che mi riguardava". Il pm si riferisce alla mail del 20 dicembre 2010. "Chiunque cerca su Google il mio nome, vede che sono un giornalista investigativo. Dalla mail ho capito che c'era qualcosa sotto".

11:25 - C'è John Squarcia, che sta iniziando a rispondere alle domande del pm Petralia.

11:00 - E' cominciata l'udienza. Non c'è nemmeno Dallan.

10:00 -  Non ci sarà la sfilata di vip che si attendeva. Non parteciperanno all'udienza molti dei testi chiamati a deporre davanti al giudice Roberto Riggio: Giulio Golia, Matteo Branciamore, Fabio Galante, Reginaldo, Battaglia. L'udienza non è ancora cominciata. Dovrebbero esserci invece Denis Dallan e Giorgio Squarcia, regista Mediaset.

 

8:00 - Giulio Golia, Matteo Branciamore (nella foto), Fabio Galante, Reginaldo, Dallen e Battaglia, sono i testi chiamati a deporre oggi nel processo che vede imputato il marsalese Giuseppe Aleci, titolare della Imart edizioni di Marsala.E' accusato di aver chiesto ad alcuni vip dei soldi per non essere citati nel libro autobiografico della pornostar Lea Di Leo, alias Sonia Faccio. Giulio Golia, il primo che dovrebbe testimoniare, è proprio l'autore del servizio che ha dato il la alla denuncia ed all'indagine della Procura. La Faccio / Di Leo nel corso della prima udienza  ha risposto alle domande del pubblico ministero Dino Petralia e degli avvocati della difesa.. Ha raccontato di aver conosciuto Giuseppe Aleci tramite Mauro Marin, un suo vicino di casa, vincitore del “Grande Fratello” che, con Aleci aveva pubblicato il suo libro e con il quale si era trovato molto bene. Così dice la Faccio: “Avevo l’intenzione di pubblicare una mia biografia, e così mi misi in contatto con Aleci tramite Mauro Marin che mi consigliò questo editore. Da lì cominciarono i problemi, perchè Faccio racconta di aver avuto il sospetto che Aleci era più interessato ai nomi dei vip che alle memorie, e voleva mettersi in contatto con loro. 

Tanti i vip coinvolti nella vicenda, cominciando da Matteo Branciamore, l'attore diventato famoso grazie al telefilm I Cesaroni. L'interprete di Marco Cesaroni è stato l'unico, tra le parti offese, a chiedere tramite i propri legali di costituirsi parte civile nel processo per tentata estorsione avviato davanti al giudice monocratico del Tribunale di Marsala Roberto Riggio. Oltre ad Aleci è imputato anche  Gaspare Richichi, 28 anni, di Bagheria (PA) direttore editoriale della stessa casa editrice.
Le vittime avrebbero dovuto sborsare somme di denaro che andavano da 10 a 40 mila euro per eliminare i loro nomi e gli imbarazzanti particolari dei rapporti sessuali dal libro autobiografico scritto dalla Di Leo e che la Imart avrebbe dovuto stampare. 

Su Twitter è spuntato il nome del capitano del Milan Massimo Ambrosini, finora al di fuori della vicenda. Nel libro la Di Leo “qualifica” il giocatore come: “superdotato”. Ambrosini però smentisce. Nel pentolone sono finiti nomi illustri, come il siciliano Francesco Coco. Dentro il letto di Lea sarebbero finiti anche Marco Borriello, Vincenzo Iaquinta, Valerij Bojinov, Reginaldo, Fabio Galante e Simone Inzaghi. C'è  persino un ex vice ministro dell’Economia del governo Berlusconi (Mario Baldassarri)  di cui si parla come cliente, o aspirante tale.

PIZZO AL POMODORO. A Trapani continua il processo derivante dall'operazione "Pizzo al pomodoro". Testimonerianno altri commercianti taglieggiati dal pizzo. Imputato è Francesco Paolo Cammareri, pregiudicato trapanese, finito sotto processo insieme con altre otto persone. Cammareri, considerato la mente del gruppo, è accusato insieme con i coimputati di avere estorto denaro a commercianti. 
Tra le vittime figurano un ristoratore, alcuni gestori di sale scommesse, un noleggiatore d’autovetture ed un distributore di apparecchiature elettroniche da intrattenimento. Ad ogni vittima sarebbe stata richiesta la corresponsione mensile di somme di denaro o l’esecuzione gratuita di prestazioni lavorative. Chi opponeva resistenza e si rifiutava di pagare subiva gravi ritorsioni.