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01/02/2013 07:09:50

Ieri il consiglio comunale aperto sui rifiuti a Marsala. Cosa dobbiamo sperare (o disperare)...

A volte prendono decisioni utili alla soluzione del problema, a volte non ci riescono. Ma dal dibattito sorgono osservazioni e stimoli che faciliteranno in futuro la soluzione di quel problema o di altri simili. 
Poi, ci sono consigli comunali inutili, che se non fossero stati convocati sarebbe stato lo stesso per la città. Né in questi consigli si possono prendere decisioni, perché la materia esula in tutto o in parte dalla loro competenza, o perché anche se vengono prese decisioni, di qualsiasi tipo, anche ordini del giorno o direttive, fanno l'effetto di un placebo su un ammalato grave. Questo é il caso del consiglio comunale di oggi, convocato dal presidente, Vincenzo Sturiano, in seduta aperta per discutere il problema dei rifiuti: raccolta, costi, contratto di servizio con l'Ato (Ambito territoriale ottimale).
Questo dei rifiuti é un problema enorme, la cui soluzione non può dipendere dal consiglio comunale. Ammesso che quello di Marsala sia il miglior consiglio comunale, non potrebbe risolvere il problema rifiuti, che non è solo quello della pulizia della città, ma di quanto costa questa pulizia alle casse comunali, e quindi ai cittadini contribuenti.
L'origine di tutti i mali é l'enorme aumento storico della quantità dei rifiuti prodotti in maniera sempre più massiccia nell'ultimo sessantennio. Contro questa tendenza all'aumento della produzione dei rifiuti non c'é niente da fare nell'odierna civiltà capitalistica, che viene difatti chiamata società dei consumi. Si consuma e si butta, si compra e si butta. A volte si compra e si butta senza avere consumato. Sono finiti i tempi in cui Berta filava, quando le nostre nonne conservavano le bottiglie e i barattoli di vetro, per una successiva utilizzazione. Ora si utilizza il contenuto e si butta il contenente.
L'altra causa di tutti i mali é una pazzesca e illogica massa, fiume, oceano di norme di tutti i tipi e tutte le qualità che i nostri beneamati legislatori hanno riversato nella cloàca dei rifiuti per amalgamarli meglio, e renderli impermeabili ad ogni soluzione. Se sbaglio qualche numero, l'ing. Francesco Patti, dirigente comunale, che di rifiuti dovrebbe intendersi, mi corregga. Ho contato qualcosa come 150 norme, comunitarie, nazionali, regionali, fino ad aprile 2006, tutte intese a risolvere il problema. In molti casi l'hanno reso di più ardua soluzione. Dopo il 2006 non sono più andato avanti. L'ing. Patti potrebbe aiutarmi a dire quante altre norme sono state emanate dopo aprile 2006 fino ad ora.
Le norme emanate sono le più complicate che si possa immaginare. La norma regionale richiama la statale, quest'ultima richiama quella comunitaria, quest'ultima, non sapendo bene dove dovrebbe infine essere applicata, dà da Bruxelles disposizioni a tavolino buone per i teorici, ma che sembrano arabo ai dirigenti siciliani che dovrebbero applicarle. Tutte le norme assieme formano come un grattacielo costruito in tutti i suoi dettagli, avendo dimenticato di allacciarlo alle fogne che dovrebbero smaltire la sua gran massa di liquami. Per tornare a noi, siamo all'anno zero per quanto riguarda il riuso, il riciclo e l'incenerimento dei rifiuti. Stando così le cose, i consigli comunali possono solo correggere alcune storture di piccolo conto, per rendere un poco più pulita la città e per non pagare quel f..tio di soldi che gli Ato (Ambito territoriale ottimale) e le società appaltatrici succhiano. Ma il sistema nel suo complesso resterà inefficace, inefficiente e antieconomico.
E' stato un errore l'aver creato gli Ato. Alcuni in Sicilia sono diventati veri carrozzoni politici. Dalla relazione del vice sindaco di ieri sembra che il nostro Ato non sia stato amministrato malaccio. Anche prendendo per buona la sua relazione, dobbiamo dire che la semplice presenza degli Ato, quest'organismo intermedio tra i Comuni e le società appaltatrici del servizio, è superflua, costosa e politicizzata. Superflua perché l'Ato é amministrato dai rappresentanti comunali, e potrebbe essere amministrato direttamente dagli amministratori comunali. Costosa perché succhia pur'esso alla mammella del contribuente, facendo aumentare le spese di gestione complessive. Politicizzata perché i rappresentanti comunali si scelgono per meriti anche o soprattutto politici.
Non ho più niente da dire sul consiglio comunale di ieri, a parte una piccola buona notizia nel fetore dei rifiuti. Il consigliere Luigia Ingrassia ha assicurato che quanto prima sarà applicata l'ordinanza sindacale che obbligherà i passeggiatori e le passeggiatrici con i cani a raccogliere le escrescenze di questi ultimi, e a depositarle negli appositi contenitori. Ecco, é una buona notizia. Una di quelle cose che l'amministrazione può fare. Speriamo.
Un 'ultima osservazione. Ad un certo punto, quando si dovevano tirare le conclusioni del dibattito, ho contato i consiglieri presenti in aula. I presenti erano 11, gli assenti 19. Più o meno in tale quantità sono rimasti in seguito. Per fortuna era consiglio comunale aperto, e non c'era la necessità del numero legale. Altrimenti il consiglio sarebbe andato deserto.