Nel corso dell'ultima udienza ha parlato il legale dell'imputato, Ernesto Leone, del foro di Trapani, che ha dichiarato che "La legge ed il regolamento aziendale consentono ai dirigenti l'uso discrezionale dell'auto di servizio". Pertanto il suo assistito va assolto. Le indagini furono avviate alcuni anni fa a seguito di un esposto anonimo pervenuto presso gli uffici dell'azienda sanitaria. Nella missiva si rappresentava che il direttore del Dipartimento di Salute Mentale era solito farsi accompagnare a casa con l'auto di servizio. Mazzara respinge le accuse; sentito nell'ambito del processo, ha sostenuto di avere usato la vettura esclusivamente quando si recava fuori dal territorio del Modulo Dipartimentale di Psichiatria di Alcamo e Castelvetrano di cui era titolare. Il Pm Franco Belvisi ha chiesto la condanna di Salvatore Mazzara a due anni e due mesi di reclusione. La sentenza è prevista per il 18 febbraio.
"PIZZO AL POMODORO". Continua a Trapani (prossima udienza il 7 Febbraio) il processo per estorsione derivante dall'operazione "Pizzo al Pomodoro". Sul banco degli imputati anche Francesco Paolo Cammareri, che, secondo alcune ricostruzioni, si atteggiava a boss del popolare quartiere di San Giuliano tra Erice e Trapani. Ed è proprio su questo aspetto che si sta concentrando il processo, con la testimonianza di diverse presunte vittime dei tentatividi estorsione della banda del boss. Qualcuno ha ricostruito degli episodi, altri hanno negato.«Se hai bisogno di qualcosa rivolgiti a me perché San Giuliano è nelle mie mani» avrebbe detto ad un commerciante, che ha riferito le parole in aula. Francesco Paolo Cammareri è finito sotto processo insieme con altre otto persone, estorceva denaro a commercianti ed artigiani. Chi si rifiutava subiva ritorsioni. «Non ho subito mai alcuna estorsione», ha invece dichiarato Giovanni Signorello, titolare di una sala scommesse, prima che il Pm Anna Trinchillo gli ponesse domande. Aveva dichiarato di avere consegnato 200 euro a Michele Scardina ed Ignazio Cammareri, fratello di Francesco Paolo. «Si è trattato di un prestito», ha puntualizzato. «Mi hanno chiesto dei soldi per aiutare la famiglia di Cammareri che era in carcere in Germania. In passato Michele Scardina mi aveva aiutato e quindi ho ricambiato il favore».
Salvatore Marino, dipendente di una sala giochi, ha negato che Francesco Paolo Cammareri, con tono minaccioso, gli chiese di parlare con il suo datore di lavoro, tra le vittime delle estorsioni. "Non ho detto queste cose". Il Pm ha chiesto la trasmissione degli atti al suo ufficio per procedere nei confronti del teste per calunnia e falsa testimonianza. Francesco Caruso, titolare di un negozio di gastronomia e di un autonoleggio ha confermato di avere ricevuto richieste di denaro e di avere concesso dei mezzi agli imputati senza ricevere alcun pagamento.
STALKING. Ha perseguitato per lungo tempo l'ex compagna: «Ricordati una cosa, fino a quando starai a Trapani, io sarò il tuo Dio. Vi piegherò tutti». Un uomo di Trapani di 37 anni, L.B., è stato condannato, dal giudice Benedetto Giordano, ad un anno e tre mesi di reclusione per maltrattamenti, minacce ed una lunga sfilza di reati. Le indagini erano state avviate a seguito di una denuncia della vittima.
MALTRATTAMENTI. Un uomo di 57 anni, A.S., trapanese, è stato rinviato a giudizio ieri, dal giudice per le udienze preliminari Lucia Fontana, con le accuse di maltrattamenti in famiglia e stalking. Avrebbe maltrattato la moglie disabile durante la convivenza. Dopo la separazione avrebbe iniziato a perseguitare l'ex coniuge e la figlia tentando di costringere quest'ultima a convincere la madre a ritornare a casa e riprendere la relazione. Avrebbe anche minacciato di suicidarsi e di fare passare alle due donne una serie di guai ed in particolare di fare arrestare la figlia.