Cefalù è legale rappresentante della società «C&C Group», operante nel settore della commercializzazione di prodotti alimentare. A rappresentare l'accusa sarà il sostituto procuratore Dino Petralia. Minacciandoli di licenziamento, l'imprenditore avrebbe fatto la «cresta» sulle buste paga di dodici dipendenti. A questi ultimi, infatti, secondo l'accusa, sarebbero state erogate cifre inferiori a quelle risultanti in busta paga. E i dipendenti sarebbero stati costretti a sottoscrivere quietanze per importi superiori a quelli realmente percepiti. Un sistema collaudato.
I fatti risalgono al 2008, quando i lavoratori presentarono una denuncia in Procura. Ad assisterli sono gli avvocati Vito Cimiotta e Stefano Venuti, che oggi chiederanno l'ammissione dei loro clienti come parte civile. A difendere Carlo Cefalù è l'avvocato trapanese Salvatore Galluffo.
PROCESSO PER RAPINA. È iniziato in Tribunale a Marsala il processo a due pregiudicati palermitani, Benedetto Badalamenti, di 42 anni, e Giusto La Rosa, di 51, che assieme a un terzo complice, Eros Cusimano, di 20 anni, il 19 dicembre 2011, a Partanna, furono arrestati dai carabinieri subito dopo la tentata rapina alla Banca di credito cooperativo del Belice. A difendere i due imputati è l'avvocato Giuseppa Gangi. La rapina fu sventata dall'intervento del comandante della locale stazione dei carabinieri, il luogotenente Fabio Proietti, che si trovava all'interno della banca come cliente quando fece ingresso, armato di taglierino, uno dei tre malviventi. Nella colluttazione, due impiegati rimasero feriti.
TRAPANI. Continua a Trapani il processo per rapina a Vincenzo Gammicchia, 25 anni. Nell'ultima udienza l'imputato ha negato di aver mai commesso la rapina che gli è stata addebitata, e ha aggiunto di essere stato picchiato dalla polizia. «Volevano che confessassi. Sono stato schiaffeggiato. Mi è stato detto che se avessi ammesso tutto mi avrebbero concesso il beneficio degli arresti domiciliari. Sono stato anche avvertito che se solo avessi provato a dire ciò che mi avevano fatto avrebbero detto che avevo tentato di aggredirli». La rivelazione è arrivata poco dopo l'audizione dei poliziotti, quando gli agenti avevano già lasciato l'aula giudiziaria. Gammicchia ha anche indicato il nome di colui che l'avrebbe aggredito.
Il giovane pregiudicato è accusato di avere derubato una donna. Gammicchia fu individuato dalla polizia grazie alla descrizione che venne fornita dalla vittima. Dopo l'arresto il giovane fu condotto presso gli uffici della questura per essere interrogato. Durante una pausa, secondo il suo racconto, avrebbe subito l'aggressione. Gammicchia, assistito dal suo difensore di fiducia, l'avvocato Salvatore Galluffo, ha sostenuto che quand'è avvenuta la rapina si trovava altrove.