Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, aveva dichiarato lunedì: ”La notizia del Papa che annuncia la sua rinuncia all’Ufficio di successore di Pietro giunge inattesa, ma non turba il mio animo. Sotto l’aspetto umano, la decisione del Papa lascia sicuramente una traccia profonda perchè dice l’alta intelligenza e la profonda sensibilità di un uomo che sente i propri limiti spirituali e fisici per continuare a reggere il peso del ministero petrino”.
Ieri è intervenuto Monsignor Plotti, arcivescovo e amministratore apostolico della Diocesi di Trapani: "La notizia “bomba” delle dimissioni di Benedetto XVI è arrivata improvvisamente e ha lasciato tutti senza fiato per la sua eccezionalità. Mi sembra fuori luogo e velleitaria ogni interpretazione di questo gesto così coraggioso che purtroppo viene nutrito di illazioni, di sospetti e di chissà quali motivazioni più o meno recondite. Il Papa è stato molto chiaro e inequivocabile nel manifestare le ragioni di questa decisione che rivela, ancora una volta, il suo radicale senso del dovere, l’umiltà e la mitezza del suo comportamento ma soprattutto il suo amore incondizionato alla Chiesa. In questo mondo dove pochi sono coloro che hanno il coraggio di lasciare “la poltrona” anche quando non sono più in grado di occuparla dignitosamente ed efficacemente, il Papa ci offre ancora una volta l’esempio straordinario di uno spirito evangelico dove l’urgenza dell’evangelizzazione viene prima delle esigenze personali". La Diocesi di Trapani è senza Vescovo dopo che è stato dato il benservito al vescovo Miccichè in seguito ai presunti scandali che avrebbero travolto le Fondazioni (Auxilum e Campanile) di riferimento diretto della Diocesi: Scandali che poi si sono rivelati essere invece l'apice di un macchinoso tentativo da parte dell'ex amministraore dei beni della Diocesi, Don Ninni Treppiedi, di calunniare Miccichè, sottraendo anche beni alla stessa Diocesi. Treppiedi è stato sospeso a divinis (lo si vede in giro con l'abito talare, ma non può officiare messa) ed è indagato dalla Procura di Trapani, che è andata a sbattere però dietro il rifiuto del Vaticano di collaborare in merito ad alcuni conti allo Ior dove sarebbero finiti i proventi dei beni illecitamente venduti. Insomma, una vicenda ingarbugliata,che era arrivata anche ai piani alti del Vaticano. Tant'è che il 19 Maggio scorso, Papa Bendetto XVI ha sollevato Miccichè da ogni incarico (cosa rarissima nella storia della Chiesa). E chissà che anche nella gestione di questa vicenda non sia mancata al Santo Padre quella lucidità che lunedì lo ha costretto all'estremo gesto delle dimissioni dal pontificato.Attualmente nell'indagine della Procura di Trapani sono indagate 13 persone per reati che vanno dal furto alla ricettazione, fino alla frode informatica. E alcune tracce di questa indagine sembrano portare addirittura fino al Vaticano. Sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori sono finiti almeno una ventina di rogiti di beni della Curia venduti su cui risulta la firma falsificata del Vescovo Micciché. Coinvolto nella vicenda è anche il cardinale Franc Rodé a cui Treppiedi avrebbe regalato un' autovettura di grossa cilindrata.Rodè è uno dei 117 cardinali che parteciperanno al conclave per eleggere il prossimo Papa.