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19/02/2013 07:09:05

Il porto di Marsala e quello di Pisa

Là in questi giorni le idrovore stanno scaricando acqua a iosa nel nuovo bacino che é stato costruito per ospitare centinaia imbarcazioni da turismo. Saranno completati alberghi e centri commerciali. Il tutto mediante colate di cemento. E' un'opera realizzata da una società privata, con le autorizzazioni comunali e regionali. Gli affari sono affari, e la soavità dannunziana non basta a sfamare la fame di divertimento e soldi che rendono vivace l'economia.
Se un novello d'Annunzio arrivasse a Margitello di Marsala non potrebbe dire di trovarvi una pura soavità. Il nostro sito é degradato da sempre. Scarichi a mare senza depurazione e area di abbandono di sfrabbricidi e rifiuti per molta parte del secolo scorso, divenne in sul finire del secolo un poco più presentabile con il lungomare alberato, l'inizio della costruzione del monumento a Garibaldi e la costruzione del parcheggio delle auto. Non si può dire che a memoria d'uomo sia stata un'area di pregio. Né lo é adesso con quel monumento a Garibaldi che non si finisce mai, e una volta finito, se mai finirà, sarà meno bello di quanto prometteva il progetto dell'arch. Mondovì. Per risparmiare, al posto delle vele di marmo forte e bianco si metteranno cordoni luminescenti che salendo dalla base in cemento faranno un'immagine scissa e spiacevole.
Con la costruzione del nuovo porto di Marina di Pisa, quella città vuole tornare ai fasti delle repubbliche marinare, quando Pisa dominava sul Tirreno. Marsala depose l'alloro del primato marittimo alla fine del '500 in seguito all'interramento del porto di Nord Ovest, deciso, su richiesta degli imprevidenti amministratori marsalesi, per impedire gli assalti dei pirati berberi.
Anche per Marsala sembra sia venuta l'occasione di dotarsi di nuovo di una grande porto, dopo oltre quattro secoli. Il progetto di messa in sicurezza del porto esistente é stato approvato all'unanimità dopo polemiche dal consiglio comunale. Se l'iter del finanziamento non avrà intoppi, si potranno fare lavori di miglioramento per 50 milioni. Ma mettere in sicurezza l'esistente non basta. Ci vuole la contemporanea realizzazione di quell'altro progetto, presentato in consiglio dall'ing. Massimo Ombra per conto della società Myr, dell'importo di 50 o 60 milioni per rendere il porto ospitale alle grandi imbarcazioni da diporto, e adeguare l'area circostante con le necessarie strutture e infrastrutture turistico - ricettive.
Nell'interesse della città sarebbe necessario che il progetto pubblico e quello privato procedessero di pari passo per quanto possibile. Alla fine avremmo lavori che non sistemino solo l'esistente con il finanziamento pubblico, ma gettino le basi dello sviluppo turistico. Per ottenere questo sarebbe necessario che il sindaco, Giulia Adamo, non ostacolasse più, come finora ha fatto, l'avanzamento dell'iter del progetto privato. Dichiarare che mai consentirà la cementificazione di Margitello vuol dire semplicemente opporsi alla realizzazione del progetto privato, e privare la città di un investimento notevole per il futuro. Dichiarare: " Non farò cementificare" può essere una frase accattivante alle orecchie ecologiste, ma é sbagliata nel caso specifico, dato che nessun grande porto può prescindere da una certa cementificazione tra terraferma e mare.
Margitello non é l'unica propaggine della città sul mare. Tre quarti di Marsala sono sul mare. Che a Margitello si costruisca per il porto sarebbe un'ottima cosa. Che gli altri due lati di Marsala sul mare siano salvaguardati paesaggisticamente é pure un'ottima cosa. Purtroppo l'amministrazione comunale ha mostrato e mostra di essere sorda sia alla prima esigenza sia alla seconda.
Leonardo Agate