La figlia Margherita brigò per vedere più chiaro nel patrimonio del padre defunto, e fu accusata di tentata estorsione nei confronti dei suoi legali e dei legali del padre. Due procedimenti civili, di primo grado e di appello, hanno respinto le richieste di integrazione ereditaria avanzate da Margherita. Adesso la Procura di Milano ha chiesto l'archiviazione del procedimento penale nei suoi confronti per la tentata estorsione. Da questi fatti si deducono una certezza e alcune ipotesi. La certezza é che Margherita non tentò di estorcere alcunché a chi curava la divisione delle parti. Le ipotesi sono quelle avanzate dalla Procura per la decisone di archiviazione del procedimento penale verso la figlia: la Procura sostiene che non ci fu estorsione per il semplice fatto che é verosimile che il patrimonio ereditario diviso tra gli eredi non fosse tutto quello che il defunto lasciò. Parte del suo patrimonio rimase estraneo all'asse ereditario ufficiale. Non si trattò, ha specificato la Procura, di una parte minima ulteriore ma di una parte di dimensioni simili a quella ufficializzata.
L'Avvocato lasciò ufficialmente un patrimonio di 1, 166 miliardi di euro tra immobili, mobili e opere d'arte. Oltre questo, diviso tra gli eredi e tassato dal fisco, i pm di Milano ipotizzano che ci fossero altre attività all'estero. In particolare un conto corrente con un saldo da 800 a 1.000 milioni di euro in un istituto svizzero e tre moli nel porto francese di Beaulieu, per non dire di altre cosucce.
I biografi dell'Avvocato nazionale dovranno aggiungere un capitolo alle loro biografie. Quel grande italiano non rifuggiva dai trucchi finanziari cui ricorrono tutti i ricconi italici quando si tratta di dover pagare le tasse, per pagarne di meno.
La Fiat é stata la più grande industria italiana. Ha dato lavoro nel tempo a milioni di lavoratori. E' stato il sogno di centinaia di migliaia di meridionali che andavano a Torino con la speranza di entrare a Mirafiori. Come tutte le grandi industrie ha i suoi meriti e demeriti. Ha condizionato positivamente ma anche negativamente la vita italiana. Se lo Stato nel dopoguerra non ha investito il necessario per modernizzare la rete ferroviaria, anche per il trasporto merci, é dovuto alle pressioni della Fiat sul Parlamento. Ogni grande industria ha i suoi parlamentari di fiducia. La Fiat é stata la più grande industria.
Fin dalla sua fondazione, la Fiat, ha progredito per le barriere doganali dei primi tre quarti del secolo scorso, e per i sostegni diretti o indiretti apprestati dallo Stato. Adesso che questi sostegni sono venuti meno, la nuova Fiat ha chiuso stabilimenti in Italia, e ha localizzato attività all'estero.
All'Avvocato Agnelli non é stato sufficiente avere ottenuto nel suo Paese tutto il possibile. Ha pensato bene, come ogni riccone furbo, di nascondere all'estero parte della sua ricchezza prodotta in Italia.
Leonardo Agate