Vi hanno preso parte il Sindaco Giulia Adamo, i consiglieri Pino Carnese, Antonio Augugliaro, Mario Rodriguez, Michele Gandolfo, Pino Cordaro, Gregorio Saladino, Eleonora Milazzo e Ginetta Ingrassia, nonché una folta rappresentanza della flotta peschereccia marsalese che attua la pesca del tonno con il sistema del palangaro. Dopo una serena discussione è scaturita l’unanime volontà di impugnare nelle sedi opportune il provvedimento emanato dal Ministro Catania, altamente lesivo della dignità e della laboriosità della marineria marsalese e che mette ancor più a rischio l’economia di oltre 400 famiglie che dalla pesca del tonno traggono i loro sostentamenti. Sempre l’Assemblea di Palazzo VII Aprile, preso atto del modo di procedere indicato dal Sindaco e dai vertici di Palazzo VII Aprile, ha deciso di proclamare lo stato di agitazione rinviando a martedì prossimo l’inizio di un’azione di protesta con la permanenza pacifica all’interno dei locali di Palazzo VII Aprile. Il tutto in attesa che giungano notizie da Palermo dove l’Assessore regionale all’agricoltura e alla pesca Dario Cartabellotta di concerto con la Presidenza della regione e con il sindaco di Marsala on. Giulia Adamo, ha già stabilito di dar mandato ai legali della Regione di intentare un’azione legale alla Comunità europea contro l’operato del Ministro Catania. Questi non più da tecnico ma da politico ha avuto il coraggio di firmare un decreto che porta a soli 265 tonnellate (contro le 300 preventivate) la quota pesca del palangaro ed aumenta a 1450 quella della circuizione che di per se ne aveva avuto assegnate già 1430 tonnellate.