Non si può fare a meno di constatare come la ripartizione sia sbilanciata così vergognosamente a favore di una marineria a scapito di un’altra.
Se la soluzione tecnica vuole la “quadratura del cerchio”, come mai si rileva una disparità tanto aberrante: 1430-1450 tonnellate per il comparto campano, e appena 300- 265 tonnellate per il settore locale.
E come dimenticare che, negli anni scorsi, la riduzione di quote era già abbastanza penalizzante per la marineria locale?
Dando un ulteriore schiaffo a una tradizione, la storica pesca-conservazione del tonno, ed escludendo il criterio di equità, si premia inevitabilmente l’interesse di parte.
Si chiede un urgente intervento per sanare la vistosa disparità, e le Autorità in indirizzo sono chiamate quanto meno ad un serio riordino della ripartizione del pescato.
Anche i nostri pescatori rischiano giornalmente sul mare la loro vita.
Distinti saluti.
Il responsabile
A. Chirco