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21/03/2013 17:45:42

La farsa della riduzione degli stipendi di Pietro Grasso e di Laura Boldrini

 I neopresidenti di Senato e Camera, Pietro Grasso e Laura Boldrini, hanno annunciato, in un collegamento con il programma "Ballarò" , condotto da Giovanni Floris, di aver deciso di ridursi lo stipendio del 30%. La decisione é apparsa notevole a primo acchito. Ma é stato un annuncio pubblicitario privo di sostanza. Gli esperti hanno fatto i conti, analizzando la busta paga dei due rappresentanti del popolo, combaciando l'annuncio televisivo con la comunicazione ufficiale, e ne hanno tratto la convinzione che, al massimo, la riduzione effettiva, netta, dei due politici é pari al 7%, decimale più, decimale meno, del complesso delle voci della retribuzione spettante. In parole povere, per farci capire pure dalle persone di media cultura, rinunciano a 1.260 Euro netti a fronte di uno stipendio netto di 18.000 Euro. Perché é di 18.000 Euro il complesso degli emolumenti che i due percepiscono dallo Stato, a carico di chi paga le tasse. Ora ditemi voi, cari lettori, se non é una presa per i fondelli sbandierare ai quattro venti di voler prendere 16.740 Euro mensili invece di 18.000.
Sembra di essere tornati agli ultimi mesi tragici dell'ancien regime, quando la regina Antonietta, alla notizia che il popolo non aveva pane da mangiare, esclamò: "Ma perché non mangiano le briosce". La lontananza dal popolo degli abitanti, vecchi e nuovi, del Palazzo é tale che essi non fanno più parte della comunità nazionale. Essi vivono in un mondo diverso, quasi fatato, finché dura. Il presidente del Senato, per le funzioni che svolgeva da procuratore antimafia, era sempre circondato da un nugolo di poliziotti della scorta, sia se riposava a casa, sia che andava per le strade o a prendere un caffè in un bar. Quello che vedeva era come quello che potevano vedere i condannati nella grotta di Platone, rivolti con le spalle alla luce e costretti a veder le ombre passare sulla parete di fondo della grotta, scambiandole per uomini e donne vere, mentre erano solo ombre. Proprio così, il presidente del Senato, e la sua collega della Camera non vivono da tempo nella condizione comune della maggioranza della gente, e non ne percepiscono più gli umori, le speranze, le delusioni e lo stato reale della sua esistenza.
La collega di Grasso alla Camera, Laura Boldrini, da anni va in giro per il mondo con gli incarichi di rappresentante dell'ONU. Si tratta di incarichi notevoli, non solo per i compiti svolti, ma anche per i privilegi e gli agi legati agli incarichi.
Insomma, questi nostri due presidenti dei due rami del Parlamento, pur nelle alte funzioni esercitate, proprio per questo sono vissuti in un mondo del tutto diverso da quello cui appartiene la grande maggioranza del popolo italiano. Non ne possono capire i bisogni. Dovrebbe essere vietato per legge, a chi ha i loro precedenti, di entrare al Parlamento in rappresentanza del popolo.