Rispetto ai primi 3 mesi del 2012, quando sono state autorizzate 9.640.839 ore di cassa integrazione, quest'anno si è già raggiunto quota 10.135.093, ma il timore è che la differenza possa essere più marcata a fine anno. Infatti in Sicilia a marzo sono state autorizzate 4.839.882 ore di cassa integrazione più del doppio rispetto a quelle di febbraio (2.239.850).
Se quella straordinaria è raddoppiata quella in deroga è addirittura decuplicata passando da 210.678 a 1.905.615 ore.
Nell'isola il settore più a rischio è quello dell'industria con 2.558.552 ore autorizzate a marzo seguito dal commercio a quota 1.741.195.
In una classifica provinciale è Palermo la più colpita dalla crisi raggiungendo nei primi tre mesi dell'anno 3.233.378 ore di cassa integrazione autorizzate, segue Catania con 1.867.114. Ad Agrigento, invece, la situazione è precipitata passando dalle 284.704 ore autorizzate tra gennaio e marzo 2012 alle 726.211 ore.
A fornire i numeri della crisi è la Uiltucs-Uil secondo la quale occorre rivedere gli accordi con Roma soprattutto perché il taglio delle risorse ha visto interessate alcune categorie di lavoratori rimaste escluse. «Le numerose esclusioni - spiega Pietro La Torre segretario della Uiltucs-Uil Sicilia- che si sono realizzate a causa dei cambiamenti introdotti con l'ultimo accordo vanno riprotette, utilizzando il dovuto equilibrio nella valutazione delle crisi aziendali e della capacità effettiva di riassorbimento dei lavoratori in attività produttive».