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24/04/2013 04:19:53

Sicilia, arriva la stangata sui laboratori d'analisi. Tutte le ultime novità della Finanziaria

Provvedimento che era stato in precedenza congelato dal governo Crocetta. I titolari dei laboratori e i radiologi convenzionati, per protesta, chiuderanno daoggi almeno sino al 30 aprile. Il blocco è stato  deciso  dall’assemblea di oltre 400 titolari di strutture per dire no alla norma che li obbligherebbe a restituire 140 milioni di euro in tre anni, contenuta nella manovra in discussione a Sala d’Ercole. 

L’emendamento sui laboratori d’analisi è stato uno dei passaggi più delicati del confronto, in commissione, sul capitolo delle entrate del bilancio. 
Ma è soprattutto il capitolo delle spese a preoccupare il governo.
Soprattutto per via dei 1.600 emendamenti, presentati da ogni gruppo parlamentare, che gravano sul documento. «Il bilancio non è un libro dei sogni», ha detto il presidente Crocetta ai deputati della maggioranza, nel corso di un vertice tenuto nel primo pomeriggio.
Poi la commissione ha avviato una scrematura: trecento le norme cadute, fa sapere Bianchi prima di una maratona serale.
Intanto il governatore si vede ridimensionare il capitolo della comunicazione istituzionale che aveva suscitato polemiche e anche uno scontro con il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone. Arriva un taglio da un milione di euro al budget per pagare la pubblicazione di articoli di «approfondimento e diffusione» dell’attività della Regione. L’emendamento, peraltro, porta la firma del capogruppo del Megafono, Giovanni Di Giacinto, che garantisce di avere ricevuto l’avallo dello stesso
Crocetta.

Altro fronte caldo quello della cultura: ieri  Crocetta e l’assessore Stancheris hanno incontrato gli operatori dei teatri pubblici, che lamentano tagli pesanti e minacciano la chiusura. 

La giunta prevede intanto di chiedere il conto, già nel 2013, a deputati e assessori condannati dalla Corte dei conti per aver fatto lievitare il numero di ambulanze nel 2005.  
Sono  dodici milioni di euro, oggetto della sentenza di condanna della Corte dei conti nei confronti dei componenti della commissione Sanità e degli assessori della giunta Cuffaro che nel 2005, alla vigilia delle elezioni, fecero lievitare il numero di ambulanze e di soccorritori in Sicilia. Fra i condannati anche alcuni attuali inquilini di Palazzo dei Normanni: Francesco Cascio, Michele Cimino, Santi Formica e Nino Dina. C'è anche l'ex deputato di Marsala, David Costa. Devono pagare, ciascuno, cifre fra i 600 e i 730 mila euro. Dina, ironia della sorte, è oggi il presidente della commissione Bilancio che si è trovata a esaminare ieri l’emendamento.
Approvato all’unanimità. I deputati sono chiamati a pagare, subito. Contribuendo così di tasca propria a risanare i conti della Regione.

Confindustria boccia la tassa sui titolari di cave. «Una norma che avrebbe un effetto depressivo sulle imprese», scrive Confindustria.

A dire no alla Finanziaria ci sono anche i forestali, che hanno inscenato un sit-in a piazza Indipendenza.
Resteranno in presidio permanente sino a fine mese. Il segretario generale del Sifus (Sindacato forestali uniti per la stabilizzazione) avvierà uno sciopero della
fame. I forestali non sono i soli a essere scesi in piazza. Con loro gli ex Pip della Social Trinacria, gli operatori degli sportelli multifunzionali e i medici specializzandi.

MOVIMENTO CINQUE STELLE. Petrolieri, proprietari di cave e di industrie di imbottigliamento dell'acqua nel mirino degli emendamenti del Movimento Cinque Stelle all'Ars.
I deputati M5S di Palazzo dei Normanni hanno presentato alcuni emendamenti alla Finanziaria che puntano a far cassa e al contempo a disincentivare l'estrazione di idrocarburi o dalle cave e a ridurre la commercializzazione dell'acqua in bottiglie di plastica.
Il blitz in casa degli “intoccabili” frutterebbe quasi trentadue milioni di entrate aggiuntive, che arriverebbero tassando o aumentando le royalties su idrocarburi, acque, cave e combustibili.
“Finora – dice il deputato Claudia La Rocca - la Sicilia è stata saccheggiata praticamente senza contropartita o con contropartite misere. Si pensi, ad esempio, all'attività di estrazione dalle cave, che finora ha prodotto zero entrate a fronte di ben 557 cave attive, o al pet-coke (una sorte di combustibile) per l'uso del quale finora non è stata prevista alcuna tassa o sanzione”.
Una mini rivoluzione è prevista dagli emendamenti a Cinque Stelle anche sul fronte acque minerali, la cui estrazione ha finora prodotto un attivo per la Regione di soli 900 mila euro, a fronte dei 2 milioni e mezzo previsti dagli emendamenti dei 5 Stelle.
L'emendamento presentato da La Rocca e dagli altri quattordici parlamentari stellati prevede infatti un aumento del canone relativo sia agli ettari utilizzati che all'acqua estratta, con sconti per chi imbottiglia in vetro o per chi pratica la politica del vuoto a rendere.
“Quest'ultimo – sottolinea Claudia La Rocca – è un aspetto importantissimo, se si pensa che in Italia l'acqua in bottiglie di plastica comporta l'uso di 365 mila tonnellate di PET, che comportano enormi costi di smaltimento, considerando che in regioni come la nostra non esiste un sistema di riciclo dei rifiuti efficiente”.
E' sul fronte degli idrocarburi, però, che si avrebbero i maggiori vantaggi dai correttivi alla Finanziaria. L'emendamento preparato in casa 5 Stelle prevede infatti il raddoppio delle royalties (che passerebbero dal 10 al 20 per cento) e l'eliminazione della franchigia.
Se dovesse arrivare il via libera, le entrare per la Sicilia in quest'ultimo ambito raddoppierebbero, passando dagli attuali quasi 19 milioni di euro a circa 38 milioni.