E lei per ora è sotto processo per ricettazione. «Il mio fidanzato m'ha messo nei guai» ha detto l'imputata, trapanese, al giudice che la interrogava. «Mi disse di aver acquistato la bicicletta acquistata al Mercatino dell'usato al prezzo di dieci euro». Ma in realtà la bicicletta era stata rubata ad un ispettore di polizia. La verità non sarebbe mai emersa se un giorno Rosanna Pollina non avesse incontrato il proprietario. «Ho visto una donna che stava legando una bicicletta ad un palo», ha racconto Antonio D'Ales, ispettore della Polizia in pensione. «Ho capito subito che era quella che mi era stata rubata. Avevo da poco verniciato i parafanghi e m'era colata un po' di pittura sul cavalletto. Ma quando ho chiesto alla signora mi ha risposto che il padre l'aveva acquistata cinque anni prima». «Ho mentito perché non sapevo chi fosse e mi sono sentita aggredita», ha chiarito Rosanna Pollina. «Dopo ho parlato con il mio fidanzato. Mi ha confessato che in realtà aveva trovato la bicicletta vicino ad un cassonetto dell'immondizia. Pensava fosse stata abbandonata. Non mi aveva detto la verità perché pensava che se lo avessi saputo non avrei mai accettato il regalo». Il processo proseguirà il prossimo 8 luglio.
PASTORE CONDANNATO. Derubricando l'accusa da tentata estorsione in minaccia aggravata, il Tribunale ha condannato ad un anno e 10 giorni di carcere un pastore marsalese di 40 anni, Salvatore Peraino. Per lui, il pm Giulia D'Alessandro aveva invocato una condanna a tre anni e mezzo. Secondo la Procura, l'imputato avrebbe tentato un'estorsione in danno del 51enne Francesco Rallo, che l'1 settembre 2008, nella sua abitazione di contrada Paolini, sparò alcuni di pistola contro Peraino, che al culmine di una animata discussione per una questione economica, gli avrebbe puntato il coltello alla gola. Peraino fu ferito ad un braccio. E per questo, Rallo (allora arrestato per tentato omicidio) è già stato condannato. Nel corso del processo, in Tribunale, è stato Rallo a spiegare il motivo della violenta lite. «Avevo venduto una Punto a Cristian Peraino - ha raccontato - e il prezzo concordato fu di 1400 euro. Una parte pagata subito, il resto a rate di 200 euro mensili. Poi, però, Cristian andò via di casa e il resto di mi fu pagato da Vincenzo Peraino. Un giorno, però, Salvatore Peraino venne a casa mia e mi disse che l'auto aveva dei difetti». Con l'accusa di avere spalleggiato Peraino, nello stesso processo era imputato anche Raimondo Parrinello, 36 anni, che su richiesta dello stesso pm è stato assolto. A difendere i due imputati sono stati gli avv. Diego Tranchida e Giovanni Gaudino.
FRODE IN COMMERCIO. Tre mesi di reclusione sono stati inflitti, per frode in commercio, all'amministratore di fatto di un'azienda vinicola di Pantelleria, il 73enne Gabrio Bini. Sono stati, invece, assolti Giotto Duccio Ascanio Bini, di 42 anni, titolare dell'omonima ditta, e l'agronomo Giovanni Battista Belvisi, di 45. Secondo l'iniziale accusa, i tre imputati avrebbero consegnato a diverse aziende normali vini spacciandoli per Doc e Igt. Il volume di affari sarebbe stato pari a circa 1.700 bottiglie da mezzo litro di moscato, altrettante da 750 ml di zibibbo e rosso delle annate 2006 e 2007. A coordinare l'indagine fu il pm Giacomo Brandini. A difendere gli imputati sono stati gli avvocati Stefano Pellegrino e Concetta Coppola.
IDRAULICO VIOLENTO. Un idraulico trapanese, P.D., di 35 anni, è stato condannato a 4 mesi di reclusione. Non ha eseguito i lavori che gli erano stati commissionati, e ha picchiato il suo cliente. Vittima dell'aggressione, C.S., di 44 anni, che per i colpi ricevuti è stato costretto a ricorrere alla cure del pronto soccorso con una prognosi di 40 giorni. L'uomo si era recato a casa dell'idraulico per manifestargli il suo disappunto per i lavori non eseguiti, e per i quali aveva comprato il materiale. Da lì l'aggressione e le botte. Chissà se poi avrà fatto fattura o meno...