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15/05/2013 04:49:48

Mazara, telenovela ospedale. Si decide sul ricorso. "Sembra un'opera maledetta"

Oggi, il Tribunale deciderà sul ricorso della Sigenco, la società che aveva vinto l'appalto milionario, che però è stata esclusa perchè dopo più di due mesi dall'aggiudicazione non aveva avviato i lavori.  L´ingegnere Costa e il commissario Asp De Nicola, per rispondere alle molte perplessità, dichiarano che "L'Asp sta producendo il massimo impegno per completare i lavori dell'ospedale Ajello entro il 31 dicembre 2015, il resto sono leggende cittadine". Oggi il Tribunale si esprimerà in merito al ricorso presentato dalla Sigenco Spa di Catania, aggiudicataria dei lavori contro la risoluzione del contratto d'appalto avvenuta il 4 aprile da parte del commissario straordinario, Fabrizio De Nicola, che aveva giudicato «inadempiente la stessa impresa che, a due mesi dalla consegna dei lavori, avvenuta il 6 febbraio, e nonostante le ripetute sollecitazioni rivoltegli dall'Asp, non aveva proceduto all'avvio dei lavori».
Secondo la Sigenco la revoca sarebbe da considerarsi illegittima contravvenendo alle modifiche normative introdotte dal Decreto Sviluppo Italia emanato dal Governo Monti, e che tutela le aziende in un momento di crisi; la Sigenco, infatti, aveva richiesto il 30 novembre al Tribunale di Catania l'ammissione ad una procedura di concordato preventivo e il venir meno del contratto stipulato con l'Asp causerebbe un danno alla stessa società. «L'Asp - ha spiegato l'ing. Costa - non ha risolto il contratto a causa del concordato preventivo della Sigenco ma perché la ditta dopo due mesi della consegna dei lavori non aveva iniziato i lavori ma solo predisposto i mezzi e lasciato un custode. Non potevamo accettare altri ritardi rischiando di perdere i 32 milioni di euro, fondi comunitari per l'opera, qualora i lavori fossero finiti dopo il 31 dicembre 2015. Adesso il Tribunale si pronuncerà il 16 maggio sul ricorso nonostante la Sigenco avesse chiesto un data più vicina, ad ogni modo il fatto che ci sia il pronunciamento di un giudice fornisce garanzie all'operato dell'Asp».
Costa ha poi ipotizzato su un eventuale rigetto del ricorso: «In quel caso verificheremo la possibilità che l'altra ditta in graduatoria, la ConsCoop di Forlì, possa accettare l'incarico alle stesse condizioni della Sigenco, altrimenti avvieremo una nuova gara di appalto. L'Asp sta agendo nell'interesse della cittadinanza, altre voci sono soltanto leggende; certo finora siamo stati sfortunati». A seguire la vicenda vi è anche il vescovo Mogavero il quale ha sottolineato: «Siamo sull'orlo del baratro, non credo che ci sia un disegno a tavolino per chiudere definitivamente l'ospedale Ajello ma certamente sembra un'opera maledetta».

E' l`ultimo capitolo dell`intricata vicenda dei continui ritardi sull`avvio dei lavori dell`ospedale mazarese con il rischio della perdita dei 32 milioni di euro, fondi comunitari per l`opera che deve essere completata entro la fine del 2015.Sulla vicenda del mancato avvio dei lavori dell'ospedale è intervenuto con una nota l'Istituto "Il Duemila" presieduto dall'avv. Nicolò Vella: «L'ospedale Ajello - si legge nella nota - non può evaporare nel nulla. Della struttura ultramoderna del polo oncologico, che doveva essere la prima in provincia, nessuno più si interessa e parla, mentre a Trapani si va avanti per costruire l'altro polo provinciale. La soluzione -ha concluso Vella- da dare non risparmia nessuno, né l'Asp di Trapani, né l'Assessorato regionale, né il sindaco unico responsabile, per legge e tutela della funzione pubblica della sanità cittadina, né forze sociali e politiche, poco reattive».

TANCREDI. Il mazarese Sergio Tancredi, in qualità di deputato regionale del Movimento 5 Stelle, ha presentato un interpellanza al governatore Crocetta ed all'assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, sulla difficile situazione sanitaria mazarese. Tancredi nella sua interpellanza ha chiesto a Crocetta e Borsellino di intervenire presso la direzione dell'Asp di Trapani su diverse questioni, a partire da quella dei lavori, ancora non partiti a causa di intoppi burocratico-legali fra l'Asp e la ditta Sigenco di Catania, di ristrutturazione dell'ospedale "Ajello", ciò per evitare che si perda il finanziamento europeo di 32 milioni di euro. 
Tancredi ha inoltre informato il Governo regionale sulla situazione relativa all'area di emergenza/urgenza di via Livorno, struttura vicaria dell'"Ajello": «Dopo l'iniziale fruizione da parte degli utenti - ha sottolineato Tancredi - comincia ad essere considerata a tutti gli effetti una struttura di semplice trasferimento dei degenti. La non effettiva utilizzazione della sala operatoria e della insufficiente destinazione degli spazi agli ambulatori dedicati - ha aggiunto - genera ovvi disagi per gli utenti che si trovano ad essere curati in questa struttura, tanto che dal registro degli interventi giornalieri si ravvisa un drastico calo degli stessi, indice di una riduzione di fiducia degli utenti nella reale possibilità di essere correttamente assistiti in tale struttura». 
Infine il deputato grillino ha evidenziato la questione del mancato trasferimento del poliambulatorio di via Tranquillina nei vicini locali ex Inail presi in affitto dall'Asp da circa un anno. Il contratto ha validità sei anni, dal 1 luglio 2012 al 30 giugno 2018. Il canone annuo di affitto è di 69.900 euro da corrispondere in due semestralità di 34.950 euro, appunto la cifra già pagata dall'Asp per i primi sei mesi affitto.