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16/05/2013 04:38:43

Processo "Rubino", parla Inguì. Truffa aggravata, avviso per Di Girolamo

Nell'ultima udienza ha testimoniato  l'assistente sociale Salvatore Inguì, che fu  il primo a raccogliere la denuncia sfociata oggi nel processo  (i due imputati sono stati ristretti agli arresti domiciliari lo scorso 3 ottobre). In Tribunale, Inguì ha dichiarato: «È stato il convivente della madre della ragazza a raccontarmi delle violenze subite dalla minore. La ragazzina era presente al racconto e annuiva». Con cenni del capo, insomma, la giovane (N.C., adesso 16enne) confermava quanto aveva già raccontato alla madre (P.B.) e al suo nuovo compagno (L.S.). All'assistente sociale i fatti furono raccontanti il 7 dicembre del 2011. Scattarono, poi, le indagini condotte dalla Squadra mobile e coordinate dal sostituto procuratore Dino Petralia, che sostiene l'accusa nel processo (che si svolge a porte chiuse). Ad accompagnare in Questura la ragazzina affinché potesse denunciare gli abusi subiti fu l'assistente sociale, al quale il compagno della madre avrebbe manifestato l'intenzione di farsi giustizia da se. Al fianco della presunta vittima, che si è costituita parte civile, c'è l'avvocato Nathalie Simona Lo Sciuto. Prossima udienza il 3 giugno, quando sarà ascoltata la madre della ragazzina. A difendere gli imputati sono gli avvocati Stefano Pellegrino e Roberta Piccione.

DROGA. Maurizio Rosati, 42 anni, è stato condannato, dal gup di Trapani Lucia Fontana a otto mesi di reclusione per detenzione di sostanza stupefacente. L'8 ottobre del 2012, durante un controllo, era stato trovato in possesso di 20 grammi di cocaina. Secondo gli investigatori la sostanza era destinata alla spaccio. 

TENTATA ESTORSIONE E LESIONI. Antonino Ricevuto, 23 anni, trapanese, è stato rinviato a giudizio con le accuse di tentata estorsione e lesioni personali. Avrebbe tentato di costringere la madre a consegnargli il denaro necessario per la riparazione della sua auto: «Sei sotto sequestro, da qui non esci se non mi dai i soldi».L'episodio era accaduto il 29 ottobre scorso. Secondo l'accusa il giovane, a seguito del rifiuto della madre a consegnargli i soldi, avrebbe strattonato violentemente la donna. Ricevuto si sarebbe poi scagliato anche contro la sorella, che aveva chiesto l'intervento della polizia, colpendola al volto con schiaffi e pugni. Le due donne furono costrette a ricorrere alle cure dei medici. L'apertura del processo è prevista per il prossimo 7 gennaio.

TRUFFA AGGRAVATA. Ancora guai giudiziari per il 39enne marsalese Giacomo Di Girolamo, ex responsabile del gruppo dei promotori finanziari della locale agenzia della Banca Mediolanum. A Di Girolamo è stato, infatti, notificato un altro avviso di conclusione di indagini preliminari.
Secondo l'accusa nel dicembre 2008, nella sua veste di promotore finanziario  si sarebbe fatto consegnare 8mila euro da una pensionata (A. M., adesso 81enne), facendole firmare un ordine di acquisto titoli - in realtà mai trasmesso all'istituto bancario - assicurando che l'investimento sarebbe stato assai redditizio. A svolgere l'indagine, coordinata dal procuratore Alberto Di Pisa e dal sostituto Sabrina Carmazzi, è stata la sezione di pg della Guardia di finanza della Procura.

OMICIDIO COLPOSO.  Il gup Annalisa Amato ha rinviato a giudizio, per omicidio colposo, la 44enne marsalese Francesca Ferrera, che il 16 novembre 2011, mentre era al volante di una Fiat Punto investì, provocandone la morte, un 87enne, Francesco Sciacca. L'anziano fu travolto mentre attraversava, a piedi, la statale 188 per Salemi, spingendo una carriola con cui trasportava materiale edile di risulta. L'urto con l'auto non fu molto violento, ma l'anziano perse l'equilibrio, cadendo e battendo la testa sull'asfalto. Trasportato, privo di sensi, al Pronto soccorso del vicino ospedale «Paolo Borsellino», l'uomo fu subito giudicato «in pericolo di vita». Il processo a carico di Ferrera inizierà il 4 luglio.