i si adopera per la pesca del tonno senza possedere il permesso speciale, ed in quella degli echinodermi. Questi ultimi attualmente protetti per i mesi di maggio e giugno, ai fini di consentirne la riproduzione.
Poche ore addietro, una serie di appostamenti nelle aree maggiormente a rischio del territorio marsalese. Tra queste località “Giardinello”, lo “Stagnone” e “San Teodoro”.
Il controllo è stato attuato dalle unità da pesca sospettate di sbarcare il tonno rosso. Due pattuglie automontate con otto militari, tra cui anche il titolare dell’ufficio, hanno pattugliato il litorale di giurisdizione. Intorno alle 2.00 del mattino, dopo alcuni controlli a bordo di motopesca, sono così stati individuate delle persone dedite alla pesca dei ricci. L’operazione di fermo, dopo un lungo appostamento, è avvenuta a seguito di un vero e proprio “posto di blocco”. Due i verbali contestati per un totale di duemila euro ad altrettanti soggetti che avevano “raccolto” oltre 1.500 ricci di mare in periodo vietato. All’elevazione dei verbali è conseguito il sequestro delle attrezzature da pesca utilizzata nonché degli echinodermi che sono stati prontamente rigettati in mare perché ancora vivi.
Con tali interventi la Capitaneria di Porto ha inteso lanciare un monito. Il controllo del territorio non è appannaggio delle ore diurne ma anche di quelle notturne.
Già nello scorso mese di maggio la stessa Capitaneria aveva espletato una specifica attività di controllo sulla filiera della pesca.