Il processo ruota intorno a due prestiti per un totale 66.000 euro che sarebbero stati restituiti a tassi quadruplicati. Correra, sentito come teste assistito perchè imputato in altri procedimenti in cui è accusato di ricettazione, calunnia, truffa e appropriazione indebita, ha dichiarato di essersi autodenunciato per aver emesso degli assegni a vuoto e ha continuato con molti "non ricordo" o ha fatto ricorso alla facoltà di non rispondere. Correra denunciò Sieri e Bellitteri nel 2008, gli inquirenti gli dissero di non pagare, ma lui accettò lo stesso un prestito di 16 mila euro che doveva restituire secondo le sue dichiarazioni entro quindici/venti giorni con tremiladuecento euro di interessi, e un altro di 50 mila euro, in questo caso - dopo minacce subite, anche con l'utilizzo di una pistola - avrebbe dovuto restituire 250 mila euro circa.
L'arresto dei due imputati avvenne il 3 giugno 2008 in una gigantesca operazione dei carabinieri a Piazza Inam a Marsala.
Correra ha detto di essere succube di Belliteri e Sieri e di essere stato minacciato con la pistola, di essere stato picchiato, anche se gli avvocati della difesa Paolo Paladino e Salvatore Fratelli fanno notare che non c'è corrispondenza con le date delle denunce fatte dalla parte offesa. Un procedimento giudiziario ancora molto nebuloso, a detta di Sergio Gulotta che presiede il collegio giudicante, e che, invece, è stato così commentato dall'avvocato Paladino: "Abbiamo dato un colpo decisivo alla credibilità di Correra”. La prossima udienza è stata fissata il 2 ottobre prossimo. Correra e la sua azienda, la Kemical Green, si sono costituiti parte civile.