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31/05/2013 04:16:41

Salute, a Marsala attivo il "primo intervento pediatrico". Lamentele al pronto soccorso. A Castelvetrano mancano anestesisti

 L'ambulatorio rimarrà aperto tutti i giorni festivi e prefestivi dalle 8 alle 20 e sarà gestito da sette pediatri che operano nel territorio provinciale dell'Asp. Il servizio è stato istituito per «il trattamento di quadri patologi come coliche addominali, febbre comparsa da meno di settantadue ore e senza segni neurologici, cefalea, tosse, otalgia, congiuntivite, vomito, diarrea, dermatite e altri quadri con sintomatologia non urgente o grave».
Contrassegnato con il numero 4, l'ambulatorio opererà nei locali di fronte la direzione sanitaria dell'ospedale. 

Per una cosa che va bene c'è un problema non risolto. «Sono ricominciate le lamentele dei marsalesi sui tempi di attesa al Pronto soccorso dell'ospedale ''Paolo Borsellino''». È quanto scrivono il presidente del Consiglio comunale, Enzo Sturiano, e il consigliere d'opposizione Pino Carnese (che in ospedale lavora come infermiere) in una nota inviata al sindaco Giulia Adamo e al suo vice Antonio Vinci. Ai due amministratori cittadini si chiede «farsi portatori presso l'Asp e l'assessorato regionale alla Sanità dell'immediato completamento delle piante organiche». Nonché della richiesta di istituzione dell'«osservazione breve», cui «bisogna puntare - scrivono Carnese e Sturiano - per migliorare l'offerta di salute del reparto, con due medici a turno e con una maggiore soddisfazione dei cittadini». Attualmente, invece, al Pronto soccorso, si registrano «ritardi» nell'assistenza «dovuti sia alla mancata sostituzione del dottore Patti (recentemente deceduto), sia al mancato completamento della pianta organica che prevede 11 medici, che al momento sono solo 9, più il primario». Ciò determina, spesso, la presenza di un solo medico di guardia. E «con l'arrivo della stagione estiva - proseguono i due consiglieri - la situazione si aggraverà, in quanto i medici prenderanno le meritate ferie e la popolazione che riempirà il Pronto soccorso aumenterà». 

E si allarga anche a Castelvetrano la protesta per la mancanza di anestesisti, come già avvenuto a Marsala. «Mancano gli anestesisti e così all'ospedale "Vittorio Emanuele II" gli interventi chirurgici di ortopedia e chirurgia plastica da un paio di settimane sono stati ridotti drasticamente e le operazioni si svolgono soltanto una volta alla settimana». «Per restare sull'argomento della carenza di personale - proseguono gli attivisti del Tribunale per i diritti del malato - quella che viene maggiormente segnalata è relativa alla mancanza di ausiliari sia in oncologia sia in altri reparti. I reclami giungono perchè la Tac funziona soltanto per gli ammalati ricoverati. Per non parlare poi della risonanza magnetica la cui attrezzatura ultramoderna è pronta per essere utilizzata da un paio di mesi, ma è ferma per mancanza di personale».
I problemi dell'ospedale di Castelvetrano non finiscono qui, c'è un bagno pubblico a piano terra che ha la porta scardinata, mancano i parcheggi. Infine viene rilevata pure l'inesistenza di segnaletica che indichi dove è ubicato il Punto di primo intervento che ogni giorno, nei locali della Medicina di base, dalle 8 alle 20, dovrebbe trattare i casi meno gravi che si presentano al Pronto soccorso.

Il Tribunale di Trapani ha nel frattempo  rigettato il ricorso della ditta Sigenco Spa contro la risoluzione da parte dell'Asp del contratto d'appalto per i lavori dell'ospedale Ajello. La decisione è stata presa dalla Sezione civile dopo che lunedì la difesa della ditta catanese, affidata agli studi legali Scuderi e Sinatra, aveva a lungo dibattuto nel corso di un'udienza sulle ragioni per l'approvazione del ricorso contro la risoluzione, avvenuta il 4 aprile, del contratto da parte dell'Asp dell'appalto di 32 milioni di euro. Il provvedimento di revoca era stato firmato dal commissario straordinario dell'Asp Fabrizio De Nicola, in quanto la Sigenco, dopo la consegna dei lavori il 6 febbraio non aveva avviato il cantiere. La Sigenco, in concordato preventivo a causa dei notevoli ritardi nei pagamenti da parte delle amministrazioni pubbliche committenti, aveva giudicato illegittima e dannosa la decisione dell'Asp ed aveva presentato il ricorso ribadendo la volontà di avviare i lavori portandoli a compimento secondo le modalità e scadenze indicate nel contratto d'appalto.