Ha aperto i lavori il Presidente regionale dell’Associazione, Dr. Angelo Ginestra. Oltre agli odontoiatri, quella dei fisioterapisti è la categoria che “vanta” il maggior numero di abusivi.
I masso fisioterapisti, i laureati in scienze motorie, gli osteopati, i cosiddetti “kinesiologi” e altre figure privi di titoli, infatti, nulla hanno a che spartire con la professione del fisioterapista.
Nel corso del convegno è stato sottolineato un po’ da tutti gli intervenuti che “ Gli abusivi hanno conquistato ampi spazi anche perché talvolta vengono ospitati presso gli ambulatori di compiacenti medici, quali, ad esempio, gli ortopedici e medici di base”.
Stessa cosa per i laureati in scienze motorie che nelle loro palestre operano nel campo della riabilitazione. Del resto, la riforma attuata nel 2000 parla chiaro. Essa stabilisce che possono esercitare la professione solo coloro che hanno una laurea triennale in fisioterapia conseguita dentro una Facoltà di Medicina . Ai titoli equipollenti acquisiti in precedenza ( come i Terapisti per la Riabilitazione) era stata data la possibilità di essere riconvertiti in laurea nella medesima facoltà. E una sorta di “sanatoria” fu data ai “masso fisioterapisti “ con titolo triennale conseguito prima del 1999. Con la conseguenza che oggi rimangono abusivi coloro i quali non conseguono il titolo di Fisioterapista all’interno della facoltà di medicina e chirurgia. Il riferimento è ai laureati in scienze motorie o a chi ha conseguito il titolo nelle scuole di massoterapia. Nel corso del convegno è stato ripetuto più volte. Queste categorie non possono occuparsi di riabilitazione. Possono praticare solo la massoterapia, ma mai in maniera autonoma.
Aspirano ad avere un Albo professionale i Fisioterapisti. Pensano che potrebbe essere un buon deterrente per limitare il diffondersi dell’abusivismo. Ma fino a questo momento, ostruzionismi di varia natura lo hanno impedito. Spesso le pressioni delle lobbies hanno il loro effetto. Intanto un positivo passo in avanti è stato compiuto con l’istituzione di un rapporto di collaborazione con il Nas. Lo ha comunicato la Dr Filippa Piazzese, responsabile regionale della libera professione dell’AIFi. Con dei moduli reperibili sul sito (www.aifi.net) si potranno infatti segnalare i casi di irregolarità, anche in modo anonimo. La riunione, alla quale hanno partecipato anche i responsabili regionali, dottori Rosario Fiolo, della Formazione, Laura Genco, della Comunicazione, Fabio Riccobono, dell’Ufficio Giuridico, si è conclusa con l’impegno di reclutare nuove adesioni (sono circa duecentocinquanta i Fisioterapisti operanti in provincia e ancora pochi gli iscritti all’Associazione) e di fare formazione sui requisiti della professione.
Franco Lo Re