Il Tribunale lo ha condannato ad una reclusione cinque anni e sei mesi ed una multa di mille euro per tentata rapina ed estorsione. Due anni, due mesi e venti giorni invece per il presunto complice, Antonio Campo, di 21 anni, chiamato a rispondere soltanto di estorsione. Domingo, condannato in passato per omicidio era accusato di avere tentato di rapinare, insieme con un altro complice separatamente giudicato, Maria Rosaria Giordano, una commerciante di Alcamo.
FURTO. Era accusato di aver comprato uno scooter rubato ad una donna a Trapani. Giuseppe Lombardo, 21 anni, ha invece confessato di essere lui l'autore del furto dello scooter. Era hiamato a rispondere dell'accusa di riciclaggio, ha ammesso le sue responsabilità ma non è stato condannato. Il Tribunale ha rimesso gli atti al pubblico ministero perchè riformuli l'accusa. Lombardo sarà chiamato a rispondere pertanto di furto aggravato. Lo scooter era stato rubato nel 2011, il 16 Dicembre, nell'androne di casa della signora. Lì il figlio lo aveva posteggiato, bloccandolo con un catenaccio. La donna si è messa a cercare in giro - come purtroppo si usa dalle nostre parti - e ha trovato lo scooter, con molti pezzi mancanti, nel possesso di Giuseppe Lombardo, che si era difeso dicendo di averlo acquistato. Da qui la denuncia per riciclaggio, e adesso, la sorpresa: a rubare il mezzo è stato proprio lui.
RAPINA. Continua a Marsala il processo a Francesco Giubaldo, accusato di aver fatto irruzione in una casa di Via Nino Bixio, vicino Piazza Caprera. Per l'avvocato difensore, Gaudino, "Non può essere Francesco Giubaldo l'autore della rapina commessa, lo scorso 13 gennaio. Quel giorno, l'imputato non è uscito dalla sua abitazione". Il 42enne pregiudicato marsalese è agli arresti domiciliari, avrebbe agito con un complice rimasto ignoro. Quando entrò nell'appartamento, all'interno c'era una donna con la figlia di pochi mesi. La donna, schiaffeggiata, si chiuse in bagno con la bambina. I bandito misero, quindi, a soqquadro la casa cercando qualcosa da rubare. Poi, fuggirono con il bottino. In commissariato, la vittima riconobbe Francesco Giubaldo come uno dei due autori dell'azione criminale. Ma in Tribunale la moglie e la madre dell'imputato hanno dichiarato che quel giorno il congiunto non uscì da casa. A dimostrazione di ciò, l'avvocato Gaudino ha prodotto un filmato. Quello dell'impianto di videosorveglianza di un negozio di via Napoleone Colajanni, di fronte l'abitazione di Giubaldo. Nel corso del processo, la donna rapinata ha dichiarato che uno dei due malviventi «aveva pantaloni sporchi di calce».