affermazioni "su 'sprechi e inefficienze' che costano 'decine di milioni di euro ai pazienti siciliani', ipotesi di truffe e 'forti pressioni della mafia' nella gestione di alcuni servizi", spiega l'associazione ormai a un passo dalla class action. "Se quanto dichiarato dal presidente della Commissione Sanita' coincide con la realta' - spiega Tanasi - ci troveremmo di fronte a fatti inquietanti ed a eventi gravissimi, tanto piu' che a rimetterci sono non solo le nostre tasche ma anche la salute dei nostri cari. Ecco perche' ritengo - sostiene il segretario nazionale del Codacons - che si debba fare chiarezza sulle accuse espresse da Digiacomo, il quale deve fare i nomi di coloro i quali si sarebbero macchiati dei reati da lui denunciati, in modo da poter dare alla magistratura la possibilita' di valutare l'esistenza dei fatti segnalati dal parlamentare siciliano". "Proprio perche' vogliamo che venga fatta luce sulla situazione della sanita' siciliana - afferma l'avvocato Bruno Messina, direttore dell'ufficio legale regionale del Codacons - nei prossimi giorni depositeremo l'esposto presso tutte le Procure dell'isola, chiedendo alla magistratura di effettuare le dovute indagini al fine di verificare se sussistono i fatti denunciati da Digiacomo". "Inoltre - concludono Tanasi e Messina - ci dichiariamo pronti ad intraprendere anche azioni collettive per il risarcimento dei danni nei confronti di eventuali soggetti riconosciuti colpevoli delle ipotesi di reato paventate dal parlamentare dell'Ars".